CISTERNINO – Il Barocco Festival sfoglia il suo programma e fa tappa a Cisternino, nell’atrio della chiesa Santa Maria di Costantinopoli, martedì 29 agosto alle 21, con un programma, dal titolo ‘Del suonar con i bassi’, che spazia con un programma dal tardo barocco di Vivaldi, con cinque delle nove sonate per violoncello e basso continuo, fino al primo classicismo di Boccherini. Protagonista un trio d’eccezione formato da Vito Paternoster (violoncello), Giovanni Astorino (violoncello) e Annalisa Ficarra (cembalo).
Il titolo dell’appuntamento della rassegna internazionale di musica antica è la parafrasi del piccolo trattato del maestro di cappella Agostino Agazzari ‘Del sonare sopra ‘l basso con tutti li stromenti e dell’uso loro nel conserto’ (Siena, 1607), nel quale l’autore distingue gli strumenti fondamentali e ornamentali per accompagnare la musica.
Il titolo del trattato dell’Agazzari è dunque solo un pretesto per presentare il programma del concerto cistranese, che parte dal tardo Barocco di Antonio Vivaldi per spingersi fino al primo classicismo di Luigi Boccherini, considerato l’alfiere della musica strumentale italiana della seconda metà del XVIII secolo. Nella vasta produzione vivaldiana sono di riferimento le nove sonate per violoncello e basso continuo, al centro dello spettacolo: meravigliose pagine solistiche nelle quali la fantasia e la sapienza del ‘Prete Rosso’ creano un sorprendente ed originale impasto sonoro tra le voci basse dei due violoncelli.
Le sonate vivaldiane per violoncello segnano un importante capitolo della musica strumentale italiana testimoniando una straordinaria creatività per la ricerca delle soluzioni virtuosistiche e sonore di uno strumento che fino ad allora, la prima metà del XVIII secolo, era utilizzato per accompagnamento. Il violoncello, appartenente alla famiglia dei bassi ma capace di sviluppare discorsi melodici chiari, fu linfa vitale per la genialità vivaldiana come per quella bachiana, da cui scaturirono dialoghi con il registro basso distinti da originali effetti timbrici e ritmici.
Il versante strumentale di Vivaldi attrasse l’interesse di Bach, di sette anni più giovane, che ne fece motivo di studio; le sonate per violoncello di Vivaldi concorrono, pur distanti dalle suites bachiane, ad arricchire e impreziosire il repertorio dello strumento, cui partecipò l’altro autore in programma, Luigi Boccherini, “il musicista lucchese alla corte di Madrid”, come lo stesso Leonardo Leo con i sei concerti per violoncello scritti per Domenico Marzio Carafa, duca di Maddaloni, ascoltati nelle passate edizioni della rassegna.
BrindisiOggi
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