BRINDISI- Il porto con Bari, la Camera di Commercio con Taranto. Brindisi come una succursale. Persino il sindacato Cisl tra i due territori è diventato unico. Le Camere di commercio in Italia mediante accorpamento, passano da 105 a 60 (da 5 a 4 in Puglia), solo Brindisi accorpata. Le Aziende speciali divenute 58 dalle precedenti 96 (da 10 a 6 in Puglia). “Un percorso conosciuto da Enti Locali, Istituzioni periferiche e naturalmente dalla politica- spiega Antonio Castellucci segretario Cisl Brindisi e Taranto- avviato sulla base della proposta di razionalizzazione avanzata nel lontano 2012 dalla Unioncamere e successivamente correlato al processo di spending review posto in essere dal precedente Governo con la cd. Riforma Madia, contro il cui impianto si è molto speso unitariamente il sindacato confederale; la Cisl, in particolare, lo ha fatto con le proprie Federazioni Cisl Funzione Pubblica e Fisascat Cisl.”
” Nell’intero periodo di discussione, fino a poche settimane fa e prima dell’approvazione del Decreto, abbiamo evidenziato a tutti i livelli la difficoltà di dialogo con il Governo nell’affrontare la riforma- continua Castellucci- avendo noi sempre posto il problema dei fondati rischi di eventuali tagli lineari, oltreché delle possibili penalizzazioni per le Imprese beneficiarie dei servizi camerali, come pure a danno degli stessi territori e non ultimo i pericoli di probabili tagli occupazionali del personale dipendente diretto delle Cciaa, delle Aziende speciali e del sistema indotto.”
La Cisl non è né soddisfatta né entusiasta dell’esito finale. Il Decreto, tuttavia, è stato già firmato.
Con il decreto in questione, la Cciaa di Brindisi viene, dunque, accorpata a quella di Taranto anche sulla scorta delle due distinte delibere approvate in seno ai due Enti camerali nel 2015 e sulla base dei nuovi criteri numerici assunti, ovvero la quantità di Aziende censite (minimo 75 mila) che, tuttavia, rendono già la nuova realtà camerale la seconda nella nostra Regione dopo Bari. ” Consideriamo a questo punto ineludibile- continua il segretario- rilanciare quanto abbiamo sempre sostenuto, ovvero che nessuno dovrà essere penalizzato e nessun dipendente diretto, delle Aziende speciali e dell’indotto dovrà essere licenziato. E tale processo di fusione tra i due Enti non vogliamo sia considerato come un depotenziamento per alcuno. Le Camere di commercio sono tra i luoghi privilegiati in cui interagiscono corresponsabilmente tutte le rappresentanze economiche e sociali del territorio, per cui stando al Decreto, quelle di Brindisi e di Taranto concepite come un’unica struttura e comunque con due sedi operative, confermandosi ricche delle rispettive storie ed esperienze, realisticamente continueranno ad essere capaci di guardare avanti per il rilancio complessivo delle dinamiche di sviluppo di tutti i settori produttivi di entrambe le aree.”
Secondo la Cisl bisogna recuperare tun’azione sinergica nel guardare al bene comune ed agli interessi generali, in modo da creare qui condizioni nuove per riprogrammare il futuro economico e sociale, rilanciando obiettivi e progetti condivisi di crescita. “Auspichiamo, pertanto, nuove dinamiche funzionali e sinergie capaci di generare opportunità per le Aziende- dice Castellucci- che possano creare occupazione aggiuntiva attraverso il rafforzamento dei servizi ed in relazione alle potenzialità del piano Industria 4.0, nonché ruoli e compiti di sostegno forte al progresso imprenditoriale ed occupazionale, così implementando il Pil della Puglia e del Paese. Determinante sarà il ruolo di supporto delle alte professionalità che oggi operano nelle due sedi”.
“Gradiremmo Istituzioni territoriali e classe politica più partecipative rispetto al passato- conclude- per una maggiore condivisione, per un confronto ed un dialogo sociale sempre più aperto, responsabile e costruttivo a sostegno delle legittime rivendicazioni territoriali”.
BrindisiOggi
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