Pedina e minaccia la ex: “Sei una puttana. Prima ti uccido e poi me ne vado”. 56enne ai domiciliari

CAROVIGNO – Un uomo di Carovigno, M.C. (queste le sue iniziali) di 56anni è stato arrestato dalla polizia per atti persecutori ai danni della ex convivente. L’uomo, così come disposto dall’Autorità giudiziaria, è stato ristretto presso la sua abitazione agli arresti domiciliari.

Stando alle indagini, l’uomo, avrebbe importunato, molestato e pedinato la ex moglie con la quale aveva interrotto la convivenza un anno fa. Gli investigatori hanno accertato che il 56enne imponeva comunque la sua presenza con insistenza ed in modo ossessivo, spesso per motivi di gelosia, pretendendo di sapere cosa facesse la ex durante il giorno e per convincerla a riprendere la loro relazione sentimentale. Il tutto sarebbe avvenuto via telefono e con pedinamenti e in diverse ore del giorno e della notte. L’uomo si sarebbe anche appostato sotto l’abitazione dell’anziana dove la vittima svolgeva il lavoro di badante. A volte, la pedinava sorprendendola anche per le vie del paese.

Nel dettaglio. A febbraio 2017, gli agenti di polizia, hanno accertato altresì che il carovignese stava aspettando la vittima sotto la sua abitazione e quando la donna è rientrata gli avrebbe urlato contro ‘da dove stai venendo puttana’, poi l’avrebbe anche afferrata per il giubbotto e strattonata con violenza sino a quando lei si sarebbe divincolata rifugiandosi poi in casa.

A marzo, invece, il presunto stalker l’avrebbe raggiunta sul posto di lavoro e l’avrebbe ingiuriata  e minacciata ‘puttana, zingara. Prima o poi ti uccido e dopo me ne scappo con la macchina tanto nessuno mi troverà mai’.

In più occasioni – stando alle indagini – l’uomo le avrebbe rivolto espressioni di ingiurie e minacce anche di morte quali ‘perché mi hai bloccato sul telefono cellulare in modo che non ti posso chiamare più? Sblocca il telefono. Dobbiamo parlare, tu stai con qualcuno e non vuoi stare con me. Sei una zingara. Sei una puttana, non devi parlare con nessuno. Perché ti fermi a parlare con tutti gli uomini di Carovigno?’.

A maggio scorso, la vittima, lo avrebbe invitato a ritornare nel suo Paese, ovvero in Romania e lui avrebbe risposto a tale invito: “Prima ti uccido e poi me ne vado”.

A giugno 2017, il presunto stalker avrebbe ancora affiancato la donna mentre si recava a lavoro accompagnata dalla figlia e le avrebbe ingiuriate ‘ tu e tua figlia siete due puttane’, poi si sarebbe allontanato solo perché la vittima aveva minacciato di chiamare i carabinieri. In un’altra occasione, l’uomo avrebbe raggiunto la figlia della ex convivente a bordo di un’auto a forte velocità simulando la volontà di investirla e deviando il tragitto all’ultimo momento così provocandole terrore.

Ma non sarebbe finita qui: il 56enne si sarebbe abbassato i pantaloni e gli slip e avrebbe tirato fori l’organo genitale e rivolgendosi alle due malcapitate avrebbe detto: “questo è per te e tua madre, siete due puttane. Questo siete” e poi ancora indicando l’auto parcheggiata ‘io quella macchina la brucerò’.

A carico dell’arrestato è stata, inoltre, contestata l’aggravante di aver commesso il fatto di stalking contro una persona alla quale era stato legato da precedente relazione affettiva.

Sulla base dei riscontri del commissariato ostunese, l’Autorità giudiziaria brindisina emetteva, a firma del Gip Barbara Nestore e su richiesta del pm di turno presso la Procura brindisina, Francesco Carluccio,  l’eseguita ordinanza applicativa degli arresti domiciliari nei confronti del 56enne, eseguita venerdì scorso da parte di personale dell’Ufficio Denunce del commissariato di Ostuni.

La vicenda descritta consente di porre l’accento sull’importanza dell’atto di denuncia in generale ed, in particolar modo, in questo genere di situazioni in cui, anche una decisione ritardata di rivolgersi alla Polizia di Stato può essere fatale e rappresentare un punto di non ritorno per le vittime di soprusi e maltrattamenti di ogni genere.

La polizia, pertanto, costantemente in prima linea nell’azione di prevenzione e di repressione dei reati rientranti nella violenza di genere, invita la collettività tutta a rivolgere alle Istituzioni competenti le dovute ed importanti segnalazioni, al fine di non dare un ulteriore possibilità di violenza ai propri aguzzini e onde bloccarli con fermezza e decisione.

Mar.De.Mi.

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