BRINDISI- Anche quest’anno appuntamento a Brindisi con il medioevo. Arriva la quinta edizione del «Medieval Fest», la spettacolare rievocazione storica che torna a corredo dei festeggiamenti dei Santi Patroni di Brindisi, in programma dall’1 al 3 settembre. La manifestazione, organizzata dalla «Società di Storia Patria per la Puglia» in collaborazione con l’associazione «Vola Alto» e la «Compagnia Milites Friderici II», ricorda il matrimonio tra il grande imperatore Federico II di Svevia e l’allora dodicenne regina di Gerusalemme Isabella di Brienne, celebrato nel duomo cittadino il 9 novembre del 1225 (giorno di San Teodoro), avviando di fatto una tradizione rievocativa sulla memoria di un avvenimento tra i più narrati e d’interesse dell’antichità.
“La storia offre sempre infiniti spunti per valorizzare un territorio – ha detto il professor Giacomo Carito, presidente della «Società di Storia Patria per la Puglia» – perché è un potente elemento identitario e consente di essere rivissuta in tantissime forme, compresa quella spettacolare e rievocativa. Prendere coscienza del proprio passato è doveroso ed è sicuramente una missione culturale, oltre che civica. Brindisi ha bisogno di recuperare la sua memoria, di riviverla fin dalle generazioni più giovani perché si parte sempre dalla consapevolezza di ciò che si è stati per guardare al futuro con maggiore determinazione e maturità. Brindisi diventerà un vero e proprio punto di riferimento per tutte le iniziative collegate alla Via Francigena che proprio a Brindisi aveva il suo terminale prima dell’imbarco dei pellegrini per la Terra Santa”.
Quartier generale della rievocazione sarà il bastione San Giacomo, il baluardo pentagonale che già al tempo degli Svevi si stagliava sulla collina di levante della cinta muraria della città, che rimetterà in sesto la vita e le forme di un borgo medievale, con la spezieria, l’arte cerusica, la sapienza orientale racchiusa negli origami, la lavorazione dell’argilla e la fantasia del miniaturista. Un viaggio nel Basso Medioevo che apre le porte del tempo per ricostruire nei dettagli un sogno medievale, nel quale dominano sapori, profumi e suoni antichi e si possono incontrare personaggi che faranno rivivere, con singolari interpretazioni e rappresentazioni, fantastiche narrazioni e vicende di un tempo lontano: cavalieri, prigionieri, schiavi, prelati, trovatori, musici, giocolieri e cantastorie giunti dalle terre più sperdute, faranno vivere giornate indimenticabili.
Ma il «Medieval Fest», nella sua opera di recupero della memoria, dedica uno spazio importante ai bambini, che sosteranno in una ludoteca medievale e nel teatro dei burattini animato da cantastorie, danzatrici e musici: insomma, il bastione si trasformerà in una magica macchina del tempo che riporterà a Brindisi atmosfere e suggestioni del Medioevo, immaginato nell’Italia meridionale del XIII secolo. I più piccoli cammineranno nella storia, presi per mano da cavalieri, dame, mercanti e giullari. Potranno indossare abiti e appropriarsi degli usi del tempo, grazie ai laboratori esperienziali che permetteranno ai partecipanti di imparare i segreti delle antiche manualità (artigianato medievale) e scoprire fantastiche storie tra realtà e leggenda.
Novità rispetto alle passate edizioni è l’installazione di un “museo vivente”, un parco a tema medievale dedicato alla storia intesa come somma di civiltà, al loro succedersi, ai transiti delle popolazioni che hanno lasciato ciascuna un segno proprio. Per questo gli organizzatori hanno pensato a un modello di “autocostruzione dal basso” invitando scuole, associazioni, parrocchie, turisti e singoli cittadini a diventare protagonisti dell’allestimento: obiettivo è cambiare angolo di narrazione, spostando la storia dai libri ai laboratori e alle scene di vita in costume che accorciano le distanze immaginarie dalle vicende del passato. Il tempo presente è il risultato di un percorso e il museo ha il compito di ricostruirlo attraverso i personaggi che nel tempo hanno indirizzato il corso della storia. Le giornate del «Medieval Fest» saranno scandite da momenti di approfondimento con la partecipazione di esperti che metteranno in focus il ruolo di Brindisi nei secoli del Basso Medioevo.
Ma il «Medieval Fest» non è che l’evento polare di una costellazione di iniziative che ruoterà attorno al bastione San Giacomo, grazie alla disponibilità del bene concessa a un’aggregazione di associazioni che si occuperà di realizzare un complesso progetto in tema medievale, una pratica di partenariato pubblico-privato che apre una prospettiva di utilizzo e di valorizzazione del patrimonio storico-culturale di proprietà comunale: il bastione di via Nazario Sauro diventerà la base logistica e operativa di un ampio programma di attività cui si chiede di rinsaldare le radici identitarie della città, compreso il ruolo di città avamposto della Via Francigena, un fascio di strade che nel Medioevo portava i fedeli da Canterbury a Roma e da lì a Gerusalemme, passando dal porto di Brindisi. Laboratori, eventi, percorsi didattici, esperienze di realtà aumentata, visite guidate, progetti tematici con le scuole, seminari e incontri di studio, sviluppo di app dedicate, rievocazioni, mostre e giochi a tema, corsi sull’artigianato medievale, fino al cammino a ritroso Brindisi-Canterbury che snoderà in modalità itinerante la carovana di artisti e attrazioni del «Medieval Fest»: il percorso fissa alcuni punti saldi come la collaborazione con il Politecnico di Milano, partecipato dal docente brindisino Giuseppe Amoruso, che svilupperà tutti gli strumenti di innovazione tecnologica del progetto. Insomma, il bastione San Giacomo si candida a diventare, per i prossimi anni, il custode e il narratore di pietra delle memorie medievali della città, ben oltre le giornate evocative del «Medieval Fest». Il gigante difensivo sarà così animato per ricalcare i precetti delle verità storiche, come quella che pone Brindisi al capo estremo del tratto finale della Via Francigena del Sud: sull’onda di un protagonismo storico riscoperto, la città con il suo bastione può polarizzare un turismo internazionale capace di moltiplicare l’interesse nel territorio e generare economia. A Brindisi non resta che scommettere nel suo Medioevo!
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