BRINDISI- (dal settimanale il7) La comprano in Albania a 100 euro al chilo, la rivendono in Italia a mille euro al chilogrammo. La rotta adriatica è il corridoio sul quale viaggiano ogni anno tonnellate di sostanza stupefacente che vengono sbarcate sulle coste brindisine e del Salento. Nel 2016 la Guardia di finanza di Brindisi ha sequestrato 4 tonnellate di marijuana, molte di queste perse in mare e abbandonate sulle spiagge. Mentre 10 tonnellate sono state sequestrate nello stesso anno tra agosto ed ottobre nel canale d’Otranto.
Da anni è il business che ha sostituito il contrabbando di sigarette, sempre in mare, sui gommoni con motori potenti e sugli scafi. I vecchi contrabbandieri brindisini hanno cambiato la merce di scambio. A confermarlo anche l’operazione del 30 giugno scorso diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce che ha portato all’arresto di 14 persone, tra queste 10 brindisini. Tra gli arrestati compaiono i nomi di vecchie famiglie di contrabbandieri che acquistavano i carichi in Albania per smerciarla in Italia. A capo dell’organizzazione secondo gli investigatori ci sarebbe Gianfranco Contestabile.
I trafficanti avrebbero recuperato i vecchi metodi del contrabbando rispolverando ruoli e termini.
A volte i gommoni partono proprio da Brindisi, prendono la “roba” e ritornano. Altre volte arrivano direttamente dall’Albania, da qualche anno infatti è stata abrogata la legge che vieta di possedere imbarcazioni con motori potenti. Nelle intercettazioni è più volte emerso come i trafficanti albanesi in passato si fossero lamentati della mancanza di mezzi.
L’accordo è uno solo: “se il carico arriva in Italia me lo paghi”. Si paga solo a operazione portata a termine.
Molto spesso gli scafisti sono brindisini. Un viaggio viene pagato dai 2mila ai 10mila euro, secondo la quotazione dello scafista. Gli investigatori parlano di un tariffario stilato sulla base del curriculum. Lo scafista di serie b prende dai 2mila ai 3mila euro, mentre quello di serie A può arrivare a 10mila euro. Questo è colui che in base al suo passato garantisce l’arrivo del carico, che è disposto ad affrontare una traversata con mare in tempesta a costo di perdere la vita. Più le condizioni meteo sono avverse meno c’è il rischio di incontrare i controlli in mare.
La Puglia è considerata il supermaket della marijuana. E mentre la cocaina riempie le tasche dell’ndrangheta calabrese, la marijuana è appannaggio dei clan pugliesi. Brindisi e Lecce sono diventate negli ultimi anni la porta per introdurre lo stupefacente in Europa. Arrivano dal mare e poi viene caricata e occultata nei camion e portata al nord.
Nel paese delle aquile ce n’è così tanta che anche se il carico dovesse essere perso non sarebbe un problema sostituirlo.
Durante le operazioni di sorvolo, del solo 40 per cento del territorio albanese, la guardia di finanza italiana ha rintracciato 2086 piantagioni, di circa una tonnellata ciascuno. Le autorità locali hanno autorizzato di sorvolare solo una piccola zona rispetto all’intero territorio nazionale. Solo il 40 per cento. Da queste parti è come piantare cipolla. E nessuno ne fa mistero, nonostante sia vietata. La maggior parte dei sequestri effettuati in Albania è contro ignoti. Un’anomalia che è balzata agli occhi degli investigatori italiani.
Da qualche anno un nucleo di frontiera marittimo della Guardia di finanza italiana fa attività di supporto alla polizia locale a Durazzo e a Valona. Insieme alle imbarcazioni dell’operazione Frontex (contro l’immigrazione clandestina), ogni notte lungo il tratto che collega il canale d’Otranto all’Albania, viene garantita una presenza di almeno 10 equipaggi in mare.
Nonostante questo la rotta adriatica resta crocevia di traffici illeciti.
Lucia Portolano
Scandaloso!E non si sta facendo abbastanza per sradicare questo quotidiano commercio che poi annienta alla lunga la vita di tanti giovani.