BRINDISI- Il fascicolo resta a Brindisi. Il Riesame ha rigettato la richiesta presentata da alcuni avvocati di spostare l’inchiesta sulle procedure fallimentari del Tribunale di Brindisi a Potenza. Richiesta avanzata perché nei capi d’imputazione risultano i nomi di due magistrati brindisini, che non sono però indagati. La Procura di Potenza infatti è quella competente a indagare sui casi in cui compaiono magistrati, siano essi parte lessa, o anche in qualche maniera responsabili.
Sono invece indagate 19 persone tra noti avvocati, commercialisti e imprenditori brindisi e della provincia, finiti in un presunto giro di favori ricevuti per procedimenti giudiziari della sezione fallimentare del tribunale di Brindisi. Il Tribunale del Riesame di Brindisi, presidente Domenico Cucchiara, ha anche confermato i sequestri disposti dal pm Raffaele Casto alla documentazione prelevata nello studio di commercialisti e avvocati, oltre che di un giudice tributario.
Per il collegio giudicante ci sono tutti gli elementi per consentire a guardia di finanza e pubblico ministero di continuare a indagare.
Le difese impugneranno la decisione del Riesame alla Corte di Cassazione
Nel fascicolo si ipotizzano vantaggi in cambio di atti contrari ai doveri d’ufficio. Procedure fallimentari ritoccate per favorire aziende assistite da alcuni professionisti. Tutto parte dal fallimento della Taf pneumatici. Tra gli elementi raccolti anche intercettazioni telefoniche tra i professionisti, in cui si parla di cena “istituzionali”, organizzate e pagate anche da alcuni imprenditori.
BrindisiOggi
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