OSTUNI- Tenta di ammazzare lo zio nel 2006, poi nel 2011 spara pubblicamente in piazza contro l’amante della moglie ed infine dopo un permesso in prova presso una casa di recupero accoltella uno degli ospiti. Arriva una nuova misura cautelare per Matteo Lacorte, ostunese di 43anni, già detenuto nel carcere di Lecce. Gli agenti del commissariato di Ostuni dopo un’ampia e dettagliata indagini hanno messo insieme tutti i tasselli di tre tentati omicidi. Con l’uomo indagata anche la moglie a piede libero CDC, 35 anni anche lei di Ostuni. A carico di LACORTE detenzione illegale di arma comune da sparo, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo aggravato, omicidio aggravato tentato, detenzione illegale di arma comune da sparo, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo aggravato ( altro episodio), minaccia aggravata, usura in concorso continuata, istigazione a commettere il delitto di omicidio aggravato accolta, istigazione a commettere il reato continuato di lesioni personali gravi accolta, istigazione a commettere il reato di rapina pluriaggravata accolta, traffico di sostanze stupefacenti in concorso. La moglie è invece indagata per usura in concorso continuata, traffico di sostanze stupefacenti in concorso detenzione illegale di armi comuni da sparo e porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo aggravato.
L’operazione è stata denominata BONNIE E CLYDE (così si sono definiti i due durante un colloquio)
Nel 2011 Lacorte ha tentato di ammazzare l’amante della moglie, l’uomo con il quale l’avrebbe tradito mentre in carcere. La vittima era un fruttivendolo e operava al mercato di Ostuni, quando all’orario di chiusura si è visto arrivare un uomo vestito di nero e con un casco, questi gli ha sparato diversi colpi di pistola. Il fruttivendolo è finito in ospedale. Alle ore 13,34 del giorno 11.05.2011, personale del pronto soccorso dell’ospedale . Nonostante i pochi elementi forniti gli agenti sono arrivati a Matteo Lacorte che era irreperibile, dopo fu trovato in una casa rurale in contrada Tamburroni in compagni di altri due soggetti.
investigatori che ne fungevano da fiancheggiatori.
Al momento dell’irruzione, il LACORTE aveva tentato di darsi alla fuga, nel buio, nelle campagne circostanti; ma fu bloccato. Durante la perquisizione furono trovati
2 pezzi di sostanza in pasta solida, di hashish, un coltello a serramanico e nel vano di un forno a legna in costruzione, il personale ritrovò una pistola BERETTA cal. 7,65, con relativo caricatore contenente 10 cartucce dello stesso calibro, perfettamente funzionante, risultata rubata.
L’uomo fu arrestato. Durante la prosecuzione dell’indagine è stato scoperto che Lacorte si era reso responsabile di un altro tentato omicidio compiuto nel 2006 ai danni dello zio.
L’episodio si verificò in Contrada Padolecchia, sulla strada provinciale Ostuni-Martina Franca.
L’uomo era appena uscito di casa, si stava recando al lavoro e si trovava nella sua automobile, una Fiat Tipo; aveva percorso un centinaio di metri quando dall’esterno, probabilmente da una persona che era a piedi, sono stati esplosi alcuni colpi di fucile calibro 12 uno dei quali lo ha raggiunto di striscio alla spalla.
Ma non finisce qui. Nel 2017 arriva il tentato omicidio ad uno degli ospiti della comunità di Trepuzzi dove Lacorte si trovava in affidamento in prova terapeutico dopo anni di carcere. Ma anche qui non si da pace e accoltella un uomo. E’ stato cosi nuovamente arrestato e portato nel carcere di Lecce.
BrindisiOggi
Commenta per primo