Gasdotto, Zizza: “Emiliano ignora i cittadini e non valuta i rischi”

BRINDISI- Desta preoccupazione il nuovo progetto della Eagle LNG, dalla politica arrivano le prime critiche : “Nuovo progetto per un gasdotto con approdo a Lendinuso, marina di Torchiarolo e la Regione Puglia, non solo non batte ciglio ma decide di promuoverlo ancor prima di ascoltare i cittadini, alla faccia della democrazia” dice il senatore di Direzione Italia, Vittorio Zizza.

Questo progetto prevede la costruzione di un gasdotto sottomarino che, grazie a un rigassificatore posizionato su nave a 5 km dalla costa dell’Albania, porterà in Italia dai 4 agli 8 miliardi di metri cubi di gas l’anno, arrivando sulla costa pugliese e per la precisione passando nella marina di Torchiarolo,  Lendinuso, ogni anno meta turistica di tanti vacanzieri.

“Mi chiedo se Emiliano abbia mai pensato di interpellare i cittadini di Torchiarolo e San Pietro Vernotico- dice Zizza- mi chiedo se qualcuno alla Regione si sia preoccupato di valutare i rischi e l’impatto ambientale prima di promuovere un simile progetto e mi chiedo infine se la democrazia per il nostro governatore della Puglia sia considerato ancora un valore. Evidentemente no, visto che nessuno si è posto il problema”.

Eagle LNG ha già ottenuto le autorizzazioni necessarie dal governo di Tirana ed è in attesa di ricevere il nulla osta VIA dal ministero dell’Ambiente la cui Commissione Tecnica, nella fase di consultazione.

“Il progetto ha  ottenuto subito  il supporto della Regione Puglia- aggiunge ancora il senatore di Direzione Italia- Del resto il presidente Emiliano non ha mai fatto mistero della sua posizione . A dispetto della volontà degli enti locali e della cittadinanza ha sempre detto che il gasdotto Tap doveva essere spostato sulla costa a sud di Brindisi. Complimenti, si fa per dire,  per la coerenza”.

“Ad onor di cronaca- conclude Zizza- voglio ricordare che lo stesso corridoio sul quale oggi si vuol far passare la conduttura del gasdotto già in passato è stato valutato come area non idonea a questa tipologia di impianti perché trattasi di un’area protetta e sul cui  fondale è presente la Posidonia oceanica, pianta acquatica ritenuta indispensabile per l’ecosistema marino. Non trascurabili i parametri legati al rischio idrologico e i vincoli per il patrimonio culturale e ambientale”.

1 Commento

  1. Nel referendum del dicembre scorso molti si sono schierati per il NO. Il No ha trionfato. Ma se non erro il NO prevedeva che un’opera PUBBLICA prima di essere messa in cantiere ha bisogno del parere della cittadinanza. In questo caso credo che questa regola va applicata.

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