Arriva a sud di Brindisi un nuovo gasdotto, e la Regione è d’accordo

BRINDISI- Otto anni fa ci aveva provato Tap, oggi arriva Eagle LNG. Nuovo gasdotto che collega l’Albania all’Italia e approda a Brindisi, nella parte sud verso Lendinuso. Si tratta di un impianto che consentirà di portare in Italia un volume tale da soddisfare fino al 10% della domanda di gas. Il progetto Eagle LNG è stato presentato a Roma con la partecipazione del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, prevede la costruzione di un gasdotto sottomarino che, grazie a un rigassificatore posizionato su nave a 5 km dalla costa dell’Albania, porterà in Italia dai 4 agli 8 miliardi di metri cubi di gas l’anno, arrivando sulla costa pugliese senza significativi impatti sull’ambiente marino e terrestre e senza dover abbattere ulivi secolari.

La pipeline sottomarina coprirà i 100 km di distanza tra le due coste e sarà posata a circa 800 metri di profondità massima. Il corridoio a terra, situato a sud di Brindisi, sarà lungo meno di 18 km dall’approdo al punto di connessione con la rete di Snam Rete Gas.  Nel comunicato ufficiale dell’azienda si specifica che: “Il sito individuato non ricade all’interno di aree protette e attraversa aree a scarso sviluppo urbano, mentre il tragitto corre in massima parte in parallelo e a breve distanza da una strada provinciale, senza quindi incontrare estese piantagioni di ulivi o altre colture agricole da sacrificare”. Questo è stato affermato da Edmondo Falcione chairman del Gruppo Falcione promotore del progetto.

Il costo complessivo del progetto, che si avvale della consulenza legale di Nextlaw Società tra Avvocati, si aggira sui 660 milioni di euro e comprende l’investimento per la nave con rigassificatore e la realizzazione della pipeline.

Eagle LNG ha già ottenuto le autorizzazioni necessarie dal governo di Tirana ed è in attesa di ricevere il nulla osta VIA dal ministero dell’Ambiente la cui Commissione Tecnica, nella fase di consultazione, non ha rilevato elementi di incompatibilità ambientale.  Il progetto ha  ottenuto il supporto della Regione Puglia, favorevole all’iniziativa. D’altronde Emiliano lo ha sempre detto che il gasdotto Tap doveva essere spostato sulla costa a sud di Brindisi. A questo si aggiunge la volontà di portare avanti un processo di decarbonizzazione che tradotto significa trovare nuove fonti di energia che oltre alle rinnovabili vede nel gas l’unica alternativa.

“Eagle LNG – afferma Fabio Greco managing director del progetto – è una infrastruttura energetica d’importanza strategica per l’Italia e per l’Europa poiché riduce il rischio geopolitico di approvvigionamento gas con forniture economiche e sicure di provenienza diversificata con prevalenza USA,  senza essere costretti alla dipendenza da un unico paese fornitore e  senza dover attraversare paesi politicamente instabili”.

Per la validità del progetto, Eagle LNG è compreso dal 2013 negli annuali decreti del Ministero dello Sviluppo Economico di aggiornamento della rete nazionale dei gasdotti, mentre dall’Unione europea ha ottenuto il riconoscimento come Project of Energy Community Interest assegnato a dieci infrastrutture per l’approvvigionamento di gas ritenute strategiche per gli interessi energetici dell’Europa e dei Balcani.

BrindisiOggi

 

5 Commenti

  1. Non penso che solo per un po di gas che arriva si possa convincere la cittadinanza che questa operazione è alternativa al carbone parlando di decarbonizzazione. A mio avviso quando le cose sono dette in questo modo confondono le idee dei cittadini e poi le polveri emesse dalla Centrale a carbone di Cerano …… di sotto qualche osservazione
    Riflettete su questi dati ufficiali:
    anno 2007
    Carbone bruciato nella Centrale di Cerano: circa 6 milioni di tonnellate
    Nonostante tutto questo carbone bruciato di seguito la classifica della media annuale del PM10 in alcune città della Puglia:
    1°) Taranto -via Macchiavelli circa 41 microgrammi/m3
    2°) Taranto -via Archimede circa 38 microgrammi/m3
    3°) Manfredonia -via Michelangelo circa 36 microgrammi/m3
    4°) Molfetta – Verdi circa 35 microgrammi/m3
    5°) Taranto -via Paolo IV circa 35 microgrammi/m3
    6°) Bari -via Cardarola circa 34 microgrammi/m3
    7°) Manfredonia-via del Mandorli circa 31 microgrammi/m3
    8°) Brindisi -via dei Mille circa 27 microgrammi/m3
    9°) Brindisi – Bozzano circa 22 microgrammi/m3
    10°) Brindisi – Casale circa 21 microgrammi/m3
    Da questa tabella dell’Arpa emerge che nonostante nel territorio di Brindisi esiste una Centrale che brucia tutto questo carbone le polveri presenti nell’aria del territorio brindisino sono di gran lunga in quantità inferiori rispetto a quelle delle altre provincie della Puglia, avendo quindi disponibile un’aria migliore.

  2. Concordo con entrambi. Continua lo sfruttamento del territorio e della comunità. Tra un po’ di anni capiremo dove sta’ la fregatura. I progetti importanti di crescita economica e sociale riguardano solo Bari, a noi tutta la merda.ci mancava solo Emiliano per farla completa!

  3. interessi energetici dell’Europa e dei Balcani: altri punti di “approdo” non ci sono in Europa? anche i migranti pare abbiano solo l’Italia come approdo. Italia = spazzatura d’Europa? e Brindisi = spazzatura sia dell’Europa che dell’Italia?

  4. Questa era la proposta del sindacato CISL negli anni 1989-1990, osteggiato da tutti, politici e non. Avrebbero potuto pensarci allora ed evitare tutte le morti che ci sono state a causa delle polveri sottili del carbone.
    Adesso tutto questo a chi conviene e chi si prenderà gli applausi? Pensiamoci, siamo un popolo di inermi in mano a quattro furbi prezzolati.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*