Rapina alla gioielleria di Lecce, presi i due brindisini, il titolare aveva postato la loro foto su Fb

BRINDISI-  Rapina ad una gioielleria di Lecce, arrestati due brindisini. Il titolare aveva messo le loro foto su Facebook precisando di aver sentito un accento brindisino.

I fatti. Giovedì 29 giugno scorso, sono da poco passate le ore 18,00, due persone, a viso scoperto, entrano in una nota gioielleria di Lecce “Idea oro” e la rapinano; una brandisce una pistola revolver. I due portano via oggetti preziosi per un grande valore commerciale scappano e fanno perdere le proprie tracce.

Scattano le ricerche, tra gli elementi: una Fiat Punto abbandonata e l’accento brindisino dei due.

La Squadra Mobile di Brindisi viene quindi allertata, si visionano le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza, si vagliano diverse piste investigative.

Il giorno dopo, già a metà mattinata, gli investigatori dell’Unità Anticorruzione e della Sezione Antidroga della Squadra Mobile brindisina concentrano le attenzioni sul trentaduenne brindisino Luigi BLASI. Una perquisizione del suo domicilio e delle pertinenze di casa consente agli operatori della Polizia di Stato di reperire, riposti all’interno di una busta di plastica a sua volta occultata in mezzo a materiale di risulta vicino ad un muretto adiacente la casa, numerosi monili in oro che recano ancora la targhetta della gioielleria rapinata.

Uno dei titolari della gioielleria, ascoltato dai poliziotti, chiarisce la dinamica della rapina e riconosce gli ori sequestrati a Blasi.

La finale comparazione delle immagini permette un sicuro riconoscimento dei due rapinatori da parte degli operatori della Squadra Mobile di Brindisi.

Blasi era  già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, e viene sottoposto a fermo di indiziato di delitto dai poliziotti delle Squadre Mobili di Brindisi e Lecce.

Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno, anche il secondo soggetto è individuato ed accompagnato negli uffici della Questura brindisina, si tratta del ventitreenne Oronzo LIGORIO , originario di Mesagne, ma domiciliato a Brindisi.

Anche nei confronti di quest’ultimo, gli indizi raccolti sono concordanti e convergenti. Gli investigatori delle due Squadre Mobili procedono al fermo di indiziato di delitto anche nei confronti del LIGORIO.

Entrambi vengono portati nel carcere di Brindisi.

BrindisiOggi

 

 

 

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