BRINDISI- Armi e droga nascosti nella federa di un cuscino, in manette due brindisini.
Si tratta di Massimiliano Livera, 20 anni, e Claudio Morleo, 21 anni. I due, incensurati, sono stati fermati dagli agenti antirapina della Squadra Mobile di Brindisi al termine di un breve inseguimento nei pressi del Parco Di Giulio a Brindisi.
E’ accaduto ieri pomeriggio, la pattuglia in servizio di controllo ha individuato nei pressi del parco una Lancia Y con a bordo due soggetti. Questi resesi conto della presenza della polizia hanno tentato di allontanarsi facendo perdere le loro tracce. Gli agenti però poco dopo, al termine di un breve inseguimento, sono riusciti a bloccarli ed a sottoporli a controllo veicolare e personale. Visto l’atteggiamento dei due ed il tentativo di fuga gli agenti hanno subito sospettato che i due giovani potessero avere qualcosa da nascondere, la perquisizione veicolare ha confermato i sospetti.
Nel cofano posteriore del mezzo, all’interno di una federa da cuscino multicolore, piena di gommapiuma in pezzi, i poliziotti hanno infatti rinvenuto una pistola semiautomatica cal. 7,65. Nel caricatore dell’arma erano presenti 2 cartucce di medesimo calibro. Ad un primo esame, la pistola rinvenuta dovrebbe classificarsi clandestina poiché non pare censita nel relativo catalogo delle armi ed anche perché mostrava alcune abrasioni del fusto. E ancora, all’interno della stessa federa, gli operatori dell’Antirapina hanno trovato un bilancino elettronico di precisione, un coltello a serramanico avente lama da 7 cm. e due distinti involucri in cellophane trasparente contenenti piccoli quantitativi di droga e in particolare il primo con 1 grammo di hashish e il secondo con grammi 0,80 di marijuana. Questi involucri erano , a loro volta, inseriti in un pacchetto di sigarette vuoto marca Marlboro. Visti gli indizi raccolti Livera e Morleo sono stati tratti in arresto.
Dopo la redazione dei necessari atti di polizia giudiziaria ed il rituale avviso al pm di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Brindisi, Livera e Morleo, sono stati tradotti presso le proprie abitazioni per ivi permanere, in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente.
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