ROMA- “In queste ore stanno emergendo inquietanti vicende che sarebbero alla base della caduta del Comune di Brindisi”. Così il senatore Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’ commenta quanto è stato dichiarato dal coordinatore cittadino di Noi Centro, Toni Muccio. “Se le dichiarazioni di importanti esponenti politici della città non troveranno smentite concrete al di là delle autodifese di rito – prosegue -, ci troveremmo di fronte a un fatto gravissimo, che rende peraltro ancor più chiara la decisione dell’ex presidente della Provincia e leader di ‘Noi Centro’, Massimo Ferrarese, di lasciare la politica come atto morale di denuncia. Un Comune capoluogo di provincia che cade per un ricatto politico che ha come oggetto l’assunzione lavorativa di un familiare: questo è ciò di cui si parla. Non è probabilmente la prima volta che accade qualcosa di simile e purtroppo forse non sarà l’ultima. Ma se di fronte al disvelamento di vicende di questo genere non si crea un fronte comune che condanni questi episodi e isoli coloro che li mettono in atto, tutti i proclami anti-corruzione ai quali assistiamo ogni giorno saranno solo stanche litanie a copertura di una insopportabile ipocrisia. Noi ci occupiamo di politica e non dell’eventuale rilevanza giudiziaria di quanto accaduto a Brindisi, la cui valutazione spetta alla magistratura. Per quanto ci compete – conclude Quagliariello -, auspichiamo che dalle forze politiche giunga, anche a livello nazionale, una prese di posizione commisurata alla gravità dei fatti denunciati”.
BrindisiOggi
Sì è parlato male della vecchia politica oggi stiamo peggio se non altro un tempo queste cose non si sentivano sarebbe il caso che tutti coloro che concorrono in forma attiva o passiva alla caduta di una amministrazione dovrebbe mettersi a riposo per almeno tre legislature
A voi politici vi conviene andarci piano, le ulcere sono diffuse nel tessuto politico brindisino. Auspicare, come fa Quagliarello, una presa di posizione delle forze politiche nazionali, non è che ci tranquillizzi tanto. E mi chiedo: quando abbiamo iniziato, io per primo, a scendere i gradini della politica senza accorgerci che, girone dopo girone, saremmo caduti nell’inferno della politica?