INTERVENTO/ In riferimento al comunicato stampa da libro Cuore dell’Azione Cattolica delle Comunità Parrocchiali San Nicola, Pietà, San Lorenzo da Brindisi e San Giustino de Jacobis il Movimento+39 replica che affrontare la vicenda così come è stata trattata dall’associazione cattolica rappresenta un semplicismo inqualificabile alla stregua di chi rifiuta gli immigrati solo perché diversi.
Noi siamo quelli che si sono opposti all’insediamento del centro immigrati nel quartiere Santa Chiara. E tanto abbiamo fatto senza costituire comitati di quartiere, bensì procurandoci la visura della Camera di Commercio riguardante la società che avrebbe dovuto gestire il servizio. Ebbene, da quella visura sono emersi aspetti che hanno suscitato non pochi dubbi sulla vicenda tanto da contribuire ad allontanare l’ipotesi di allocare nel quartiere un centro.
La problematica affrontata e dibattuta dal Movimento+39 comunque non dialettizzava con quel sentimentalismo “accoglientista” tanto usato nei salotti buoni e sovente sostenuto da figure e soggetti oscuri ai più, quanto invece ad una situazione di rispetto delle norme.
Pertanto il primo dovere è quello del rispetto delle regole che non ammette deroghe per alcuno. Non vorremmo che con la scusa dei poveri immigrati si verifichino anche a Brindisi, come in altre parti d’Italia, situazioni dove ci siano soggetti che speculino anche grazie a chi crede in una sorta di ideologia buonista che in altro non si traduce se non in un suicidio per gli italiani e in una dannazione per gli stranieri. L’Azione Cattolica si è mai chiesta quanto guadagnano le società che gestiscono i servizi di accoglienza e quanto i proprietari che affittano immobili a queste società? E poi l’Azione Cattolica spieghi se accoglienza significhi vedere bivacchi di africani in ogni angolo della città
Concludiamo richiamando alcuni punti che dovrebbero essere comunque punti fermi e solidi per ogni buon cattolico.
Per quanto riguarda il concetto ben più alto e nobile di fratellanza, accoglienza e solidarietà cristiana e confortare tutti coloro che si stanno stracciando le vesti lamentando e speculando su un tacito razzismo, richiamiamo il Catechismo della Chiesa Cattolica: “le autorità delle nazioni hanno il diritto e il dovere di limitare il numero delle nuove entrate in vista del bene comune (CCC n. 2241 ) ma lascia alle autorità civili il compito “loro proprio” di valutare le capacità concrete di accoglienza e di integrazione della nazione e, in base a ciò, di studiare i mezzi legislativi adeguati e proporzionati, a seconda delle situazioni concrete, per regolare i flussi migratori e tutelare la comunità anche da fenomeni di criminalità che possono approfittare dei flussi migratori stessi. Il Catechismo insegna che l’accoglienza dei MIGRANTI da parte delle nazioni più ricche deve avvenire nella misura del possibile perché un popolo e le sue autorità hanno il diritto di LIMITARE il numero delle nuove entrate in vista del bene comune e di SUBORDINARE l’immigrazione a diverse condizioni giuridiche tra cui l’obbedienza alle leggi del paese che ospita il migrante” (https://www.ilcattolico.it/)
Sulle lacrime sparse per coloro che fuggono dalla guerra, facciamo notare che solo il 5% riceve lo status di rifugiato (http://www.lastampa.it/2016/ 09/01/italia/cronache/record- di-richieste-dasilo-respinte- diventa-rifugiato-solo-uno-su- venti-PDs603g2nCY9ZyZUfD859J/ pagina.html) e che la maggior parte di essi arrivano da Paesi che non hanno alcun conflitto in corso. Anzi si trovano a intraprendere un cammino di rilancio economico a cui dovrebbero e potrebbero contribuire proprio coloro che si imbarcano.
Finiamo ricordando le parole di monsignor Nicolas Djomo (Congo): Utilizzate i vostri talenti e le altre risorse a vostra disposizione per rinnovare e trasformare il nostro continente e per la promozione della giustizia, della pace e della riconciliazione durature in Africa. Voi siete il tesoro dell’Africa. La Chiesa conta su di voi, il vostro continente ha bisogno di voi”. Non è l’Europa ad averne bisogno, né l’Occidente. Ma l’Africa”!
MASSIMILIANO DE NOIA –
RESPONSABILE COMUNICAZIONE DEL MOVIMENTO+39
rinnovo il mio commento: una bottiglia da litro non può contenerne 2: ciò a dire che la capacità di accoglienza si blocca quando le strutture ad essa dedicate sono al collasso! o no?