Vandalizzata la duna fossile di Torre Guaceto, imbrattata con una bomboletta spray

CAROVIGNO- Vandalizzata la duna di Torre Guaceto. Qualcuno ha scritto con una bomboletta spray di colore nero sulla duna fossile che, procedendo verso nord, caratterizza l’ultimo tratto della spiaggia di Punta Penna Grossa. Un atto di inciviltà e disprezzo dell’ambiente che il consorzio condanna con tutta la sua forza.

“Ma la natura sa sempre come liberarsi delle brutture che le vengono imposte dall’uomo- spiegano dall’ente-  ed il normale rimodellamento della duna grazie al fenomeno dell’erosione del mare cancellerà lo scempio. Però quanto accaduto lascia l’amaro in bocca.”.

Quest’atto vandalico è l’ultimo in ordine di tempo subito da Torre Guaceto, purtroppo un altro problema che affligge l’area protetta in questo periodo è rappresentato in primis dai centauri che circolano in Riserva alla guida delle loro due ruote. Si tratta soprattutto di moto da cross, e capita troppo spesso di ritrovare le loro tracce sulle spiagge e addirittura sulle dune.

Inestimabili i danni provocati all’ambiente.  Poi c’è un’altra problematica, ed è quella relativa alla presenza di cani in spiaggia o ancor peggio, nell’area della Riserva a terra (episodi fortunatamente rari).

Il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto non vuole in alcun modo ostracizzare l’amore per il miglior amico dell’uomo, anzi, ha fatto della tutela degli animali una delle proprie principali attività giornaliere, il problema è che ci sono luoghi in cui i cani non dovrebbero andare.

La ragione è racchiusa nella presenza del fratino. Questo piccolo uccello nidifica sulla costa da marzo ad agosto, ed i cani, seppure a guinzaglio, potrebbero involontariamente danneggiare le sue uova o addirittura predarlo.

“Anche la scorsa estate- dice l’ente- abbiamo dato notizia della presenza di un suo nido proprio sulla spiaggia di Punta Penna Grossa. Il fratino è un animale a rischio di estinzione. I cani possono giocare in luoghi più consoni rispetto alle spiagge di Torre Guaceto, il fratino non può vivere altrove.  E’ per questo motivo che il regolamento dell’area protetta fa divieto di introduzione di cani e negli scorsi giorni è stata lanciata una campagna di sensibilizzazione sui social circa i pericoli che corre il fratino ogni qualvolta un utente porta il proprio cane nell’AMP.”

“Nel tempo, grazie alla collaborazione con le Autorità – ha dichiarato il presidente del Consorzio, Vincenzo Epifani – siamo riusciti a scongiurare il verificarsi di reati contro l’integrità della Riserva. A seguito dello sfregio della duna, nei prossimi giorni chiederò alla capitaneria di porto di Brindisi di rafforzare l’attività di controllo dell’area protetta”.

 

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