BRINDISI- Dopo le ombre gettate dalla coordinatrice regionale della Donne del Pd Antonella Vincenti sulle primarie svolte nella provincia di Brindisi per scegliere i candidati al Parlamento, (La stessa era tra i candidati delle parlamentarie di dicembre), si scatenato le reazioni. A difendere la Vincenti erano scesi in campo il parlamentare Francesco Boccia e il consigliere regionale Giovanni Epifani. A difesa dello svolgimento delle primarie interviene oggi invece il sindaco di Brindisi Mimmo Consales. Nel suo intervento prima fa un passaggio sul risultato elettorale poi attacca la cultura del sospetto, ipotizzando che dietro tutto questo ci sia un progetto per smantellare l’attuale classe dirigente.
“In un momento di grande difficoltà per l’intero sistema politico nazionale la polemica sorta all’interno del Partito Democratico della provincia di Brindisi sull’esito delle elezioni primarie ha davvero dell’incredibile- afferma il sindaco- Ho atteso pazientemente prima di dire la mia, nella speranza che prevalesse il buonsenso. Ma così non è stato. Anzi, hanno detto la loro anche dirigenti regionali e nazionali che, a dire il vero, in passato non si sono mai interessati alle vicende brindisine. Dico con chiarezza che trovo puerile il voler scaricare tutte le colpe degli insuccessi sui segretari cittadini e provinciale del partito. Se responsabilità ci sono, vanno distribuite equamente all’interno di tutta la classe dirigente, senza limitarsi a quella attuale visto che gli errori sono tanti e partono da lontano”.
Poi interviene sulle primarie. “Le affermazioni fatte da Antonella Vincenti, secondo cui il PD l’avrebbe truffata condizionando l’esito delle stesse primarie sono gravissime e gettano fango sul Partito Democratico- continua Consales- che invece, a mio parere, continua a rappresentare un punto di riferimento del sistema politico anche in questa provincia. E sono gravissime anche le sue insinuazioni secondo cui il “partito” avrebbe agito per favorire la candidata Elisa Mariano, “a partire dal numero straordinariamente alto di candidate ammesse alla consultazione”. Ma da quando l’alta partecipazione rappresenta un problema? Da quando la democrazia si assicura limitando il numero dei candidati? Nessuno ha mai tentato di condizionare l’esito delle primarie accreditando una candidata come “ufficiale” per penalizzare le altre. Certo, se ci sono stati brogli (e soprattutto se hanno riguardato anche il Partito Democratico) è opportuno che la Magistratura faccia chiarezza e che i responsabili vengano puniti (anche dal punto di vista politico….). ma fino a quel momento limitarsi ad alimentare la cultura del sospetto serve soltanto a dare colpi di piccone ad un partito che deve invece concentrare tutti gli sforzi per uscire dalla palude. Francesco Boccia ed Elena Gentile, pertanto, diano esempio di concretezza e di lucidità nelle analisi, contribuendo a stemperare i toni per far ripartire l’iniziativa politica. Il timore è che dietro tutto questo ci sia più di qualcuno che cavalca esclusivamente la questione a tutti i costi per demolire l’attuale classe dirigente allo scopo di far posto a chi magari non si è mai misurato con il consenso”.
La magistratura potrebbe aprire un’inchiesta anche sulle primarie del Pd così come accaduto per Sel, in quel caso il candidato Franco Colizzi aveva presentato un esposto, in questo c’è solo la dichiarazione di esponente che ha detto di essere pronta a parlare con il magistrato.
Brindisioggi
Commenta per primo