Gli operai di Termomeccanica agli ambientalisti: “Confrontiamoci sull’inceneritore”

BRINDISI– Chiedono un incontro per aprire un confronto sull’inceneritore. Un dialogo serio con carte alla mano e tecnici professionisti che possano spiegare il nuovo progetto. Sono i 20 dipendenti di Termomeccanica, la società che ha presentato un progetto alla Provincia di Brindisi per ottenere le autorizzazioni alle modifiche da apportare agli impianti dell’inceneritore della zona industriale.
I lavoratori da 4 anni in cassaintegrazione, che da mesi svolgono turni a rotazione di due giorni a settimana per il servizio di guardiania lanciano l’appello alle comitati sorti contro l’inceneritore, e alla cittadinanza affinchè si affronti la questione in maniera costruttiva. “Perché- affermano i dipendenti– se questo impianto è inquinante allora anche noi vogliamo restare a casa”.

I lavoratori fanno riferimento ad una perizia tecnica commissionata dalla Procura di Brindisi nella quale si evince che gli impianti, tanto contestati da Veolia, la precedente proprietaria, non evidenziano alcuna manipolazione né sporadiche né sistematica, così c’è chiaramente scritto nella perizia.  Quindi sono in regola secondo le precedenti autorizzazioni.

Veolia aveva denunciato la prima proprietaria Termomeccanica, affermando che gli impianti venduti era stati manomessi. Ma la consulenza ha poi dimostrato il contrario.

Il problema ora è un altro, rimettere in funzione l’inceneritore apportando alcune modifiche che dovrebbe migliorare l’impianto. La parola spetta alla Provincia, al dirigente del settore Ambiente. “ Noi vogliamo un confronto- spiega Mino Marra, uno dei dipendenti- con la cittadinanza, aprire un dialogo costruttivo, mostrare con i documenti che tutto sarà a norma. Se qualcuno dimostrerà che questo impianto inquina allora saremo i primi ad andare via. Perché anche noi abbiamo dei bambini”.

I lavoratori parlano di strumentalizzazioni sul tema, di una campagna contro gli impianti che porta solo alla scontro senza aver mai visto le carte. “Basta con le strumentalizzazioni- afferma Domenico De Vito, anche lui un lavoratore- bisogna informarsi prima di parlare. Le istituzioni si erano già espresse nel 2009 con un accordo firmato  alla presenza del Prefetto Domenico Cuttaia, in cui si dava mandato all’Asi di attivarsi per l’affidamento pluriennale degli impianti”.

Il progetto che Termomeccanica ha presentato alla Provincia, ma anche al Comune riguarda la messa a nuovo dell’inceneritore, la realizzazione di una discarica che serve, a dire degli operai, a smaltire le sole scorie del loro impianto, un depuratore per i reflui della zona industriale e un impianto per il trattamento dei fanghi. 

Lu.Po.

6 Commenti

  1. Mi permetto di correggere la brava Lucia; che il progetto della discarica sia destinato solo ed esclusivamente agli inerti dell’ impianto non lo dicono gli operai, ma lo attesta il bando di gara. Non è una scelta, è UN OBBLIGO!

  2. Vorrei rispondere a Gianni: con la stessa civiltà con cui io e qualche collega abbiamo cercato di dialogare con voi, ti rispondo che di quella frase ingiuriosa che menzioni, dalla quale ovviamente prendiamo le distanze, non ne siamo responsabili. l blog è aperto a tutti (lo era) e quindi chiunque, spacciandosi per uno che sta dalla nostra parte, può aver scritto quelle cose. Del resto l’ inciviltà non fa più notizia. Ma stai parlando di un solo commento (becero) su 50! Che la frase sia di cattivo gusto ne siamo convinti tutti ma non puoi accusare noi lavoratori. Per quanto possibile noi abbiamo cercato di spiegare tecnicamente a cosa serve quell’ impianto, beccandoci per giunta da persone vicine al vostro gruppo, insulti e appellativi di ogni genere. Avete definito noi padri di famiglia, dipendenti delle industrie di Brindisi, “vermi”, “leccaculo”, “assassini” e uno di voi ci ha pure augurato di ammalarci di cancro; non mi invento nulla, puoi verificare da te. E i commenti ingiuriosi sarebbero i nostri?! Noi stiamo solo cercando di capire da quali numeri avete evinto che l’ impianto in questione abbia inquinato. Perchè i dati a nostra disposizione dicono esattamente il contrario. Siamo noi, come presumo anche voi, lavoratori onesti a cui non piace fare la guerra a nessuno, men che mai a delle mamme che hanno a cuore la salute dei loro figli! Cercare un dialogo costruttivo, che esuli da riflessioni demagogiche, è o non è il primo passo verso un confronto da cui possiamo solo crescere? Nessuno ce l’ ha con nessuno. Si dica solo la verità, ed è sicuro che avremo vinto tutti.

  3. Ma si , per i nac l’importante è vivere in una città utopica dove tutto è bello,pulito e non inquinato. Molti di loro un lavoro gia c’è l’hanno mentre ad altri di andare a lavorare non interessa minimamente; a loro non importa se tante famiglie rimangono senza lavoro,senza il minimo necessario per tirare a campare. Dipendenti di termomeccanica, lasciate chiudere l’impianto…quando uno dei vostri figli vi dirà che ha fame,ditegli che mangiare non è necessario, ma che l’importante è che l’aria che respira sia pulita !!

  4. I signori di cui sopra sono gli stessi che da giorni si lamentano perchè sul sito del movimento no al carbone è stata rimossa (dopo 4 anni) la possibilità di commentare liberamente. Si stanno lamentando della “censura” nei loro confronti. Faccio notare che è stata presa questa decisione dopo ripetuti commenti ingiuriosi nei confronti delle mamme nac, accusate di “sculettare col passeggino rosso, sulla strada di mesagne”. Prima di chiedere pubblici confronti sarebbe più opportuno da parte di questi signori CHIEDERE PUBBLICAMENTE SCUSA A TUTTE QUELLE DONNE CHE STANNO COMBATTENDO UNA BATTAGLIA PER QUESTO TERRITORIO E PER LA DIFESA DELLA SALUTE DI TUTTI I BIMBI, ANCHE DI QUELLI CHE INDEGNAMENTE LE HANNO CALUNNIATE. (Gianni)

    • Ammesso che sia stato uno dei miei colleghi ad esprimersi in quel modo così mechino nei confronti delle signore mamme, donne del comitato “no al carbone”, chiedo pubblicamente scusa a nome di tutti quanti. Eliminare i 44,45 commenti dal blog non serve però ad evidenziare “la verità” che in questo modo sembrerebbe soltanto unilaterale. Una verità oggettiva la si può raggiungere soltanto con il confronto, con le verifiche, con le dimostrazioni. Con le “frasi fatte” non si raggiungono molti obbiettivi. Per riallacciarmi al commento di gianni del 22marzo ’13 alle ore 10.55 (e lo ringrazio per questo), i miei figli devono poter mangiare, quando hanno fame, alimenti genuini in un ambiente PULITO SANO…Sono io il primo a voler tutto ciò… e la mia Società si sta impegnando affinchè quell’impianto sia ecologicamente al passo con i tempi. Dobbiamo forse ricordare che i dipendenti di quell’impianto sono ancor prima dei padri, mariti che chiedono soltanto in modo onesto di poter ancora garantire alle proprie famiglie sussistenza…

  5. Si ma il confronto gli ambientalisti NON LO VOGLIONO!!! Perchè se uno non ha carte o numeri in mano non può parlare che di aria fritta.. Forse se visionassero documenti ufficiali e carte di valore dell’ attività dell’ impianto, rimarrebbero stupiti della trasparenza e dei pareri positivi di tutti gli enti preposti ai controlli e la smetterebbero di sparare fesserie sul conto degli impianti senza sapere un acca di niente! Bisogna informarsi prima di aprire bocca.

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