BARI– La Puglia dice no alla coltivazione di idrocarburi in mare ma il governo la ignora. Sarebbe questo il senso della decisione assunta dal governo centrale di consentire allargamento ad est di Malta dell’area aperta alle coltivazioni di idrocarburi.“La Puglia ha già più volte detto come la pensa sul tema della coltivazione di idrocarburi nel nostro mare- dice l’assessore regionale pugliese all’ambiente Lorenzo Nicastro– Nonostante questo però registriamo atteggiamenti del Governo nazionale che sono distanti anni luce dalla volontà dei pugliesi di immaginare uno percorso sostenibile per lo sviluppo energetico ed economico della nostra regione. Perfino sulle cosiddette fonti rinnovabili, attraverso la legge sugli impatti cumulativi, abbiamo inteso ricondurre le installazioni ad esigenze di governo del territorio e delle sue naturali ispirazioni non ragionando a compartimenti stagni”.
In effetti più volte anche le amministrazioni locali hanno mostrato la loro contrarietà bloccando ogni azione tesa a sfruttare e danneggiare l’ambiente, come nel caso delle trivellazioni al largo delle coste ostunesi. “Nonostante determinazioni delle amministrazioni locali, dinieghi e ricorsi opposti dalla Regione, parere negativo della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative italiane, a Roma si decide in direzione ‘ostinata e contraria’- continua Nicastro- “L’Italia rischia di avere il fiato corto su molte questioni, i temi ambientali, di sviluppo sostenibile, di politica energetica, sono tra queste. E’ l’effetto delle scelte degli ultimi decenni che hanno sempre puntato all’immediato e mai pensato al futuro”.
Così l’assessore conclude: “ Oggi, purtroppo, non abbiamo più possibilità né risorse, ambientali ed economiche, per inseguire i miraggi della crescita continua che hanno predato quanto avevamo a disposizione. E’ urgente intervenire su questi e siamo pronti a portare le istanze dei territorio sui tavoli istituzionali deputati reclamando però una maggiore attenzione e sensibilità per le aspettative delle comunità locali”.
BrindisiOggi
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