BRINDISI- Era già stato giudicato innocente da due gradi di giudizio ora arriva la parola fine anche dalla Corte di Cassazione secondo la quale Donato Gianfreda, ex dirigente della Provincia di Brindisi non è colpevole di abuso di ufficio. Gianfreda, difeso dall’avvocato Aldo Gianfreda, era stato denunciato da un dipendente dell’Ente, Walter Pepoli
In particolare Pepoli sin dal 2008 lamentava che il dirigente avrebbe adottato alcune determine dirigenziali in suo danno ed a favore di altro dipendente sostenendo di non aver ricevuto le indennità che gli competevano.
Gianfreda, fu rinviato a giudizio per il reato di abuso di ufficio e fu assolto dal Tribunale di Brindisi in composizione collegiale perchè il fatto non sussiste con sentenza del 2012 che fece proprie le richieste della difesa e della stessa accusa.
Pepoli impugnò ai solo effetti civili la sentenza di assoluzione e la Corte di Appello con provvedimento del 2015 rigettò la richiesta condannandolo al pagamento delle spese.
Il dipendente non si fermò e ricorse in Cassazione sostenendo la illegittimità della sentenza emessa dalla Corte di Appello, ma la VI^ Sezione Penale della Suprema Corte, accogliendo la tesi difensiva di Gianfreda ha rigettato il ricorso del Pepoli condannandolo al pagamento delle spese processuali, chiarendo che “la condotta tenuta dal Gianfreda era improntata al raggiungimento del bene pubblico e che nessuna condotta illegittima era stata posta in essere.”
BrindisiOggi
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