Produzione dimezzata, mille lavoratori a rischio, Cisl: “Serve l’attenzione di tutti, politica, Istituzioni ed Enel”

BRINDISI- Produzione dimezzata in dieci anni, tre gruppi in manutenzione la Cisl Taranto Brindisi, che nei giorni scorsi ha riunito d’urgenza il proprio Coordinamento territoriale industria, parla di allarme sociale conseguente alla crisi che sta montando, in queste settimane, nel sistema sia diretto che dell’appalto Enel, presso la Centrale termoelettrica Federico II .
“Il destino lavorativo attuale e di prospettiva degli attuali circa mille dipendenti tra diretti e indiretti che operano in Centrale, al netto della crisi evidenziata pure nel sistema indotto che implementa anch’esso quote importanti di una economia brindisina complessivamente piatta- scrivono dalla Cisl-merita l’attenzione unitaria del sindacato e l’azione coordinata di tutti i soggetti politici, dei pubblici amministratori, delle rappresentanze parlamentari, delle organizzazioni imprenditoriali, della Regione Puglia, della stessa Enel che è sollecitata a manifestare coerenze con gli impegni industriali assunti e sottoscritti con i sindacati, con il territorio e mai ufficialmente revocati.”
La Cisl dà atto al Prefetto di Brindisi,. Annunziato Vardè, della sensibilità manifestata a fronte della richiesta di convocazione dei sindacati confederali, fissando un incontro contestuale con Confindustria e la Direzione della Centrale per il prossimo 4 aprile, sulla vertenza in atto e sulle procedure per il cambio di appalto.
Il sindacato nell’assicurare sostegno e vicinanza alla mobilitazione in atto dei lavoratori delle imprese di appalto, per le incertezze occupazionali conseguenti al rinnovo degli stessi appalti ed ai minori volumi produttivi richiesti da Enel, chiede con forte determinazione il rispetto dei protocolli su legalità e sicurezza e il rispetto della clausola sociale, oltreché la forte attenzione da riservare alle Aziende del territorio.
“La Centrale termoelettrica Federico II- affermano i dirigenti Cisl- è un impianto al servizio della Regione e del Paese, perciò le dinamiche produttive e le ricadute sociali dirette e indotte sono meritevoli di attenzione anche del Governo centrale che può e deve porre in essere condizioni di garanzia, pur in un contesto di mutamento del mercato di produzione dell’energia elettrica.”

BrindisiOggi

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