BRINDISI –Troppe incertezze su entrate ed uscite, e il Comune di Brindisi non può redigere un buon bilancio di previsione per il 2013. Con il rischio di sforare il Patto di stabilità. L’ipotesi è stata portata all’attenzione di componenti della Commissione al Bilancio che si è riunita questa mattina, alla presenza del dirigente ai Servizi Finanziari Tommasi Gagliani. Alla riunione hanno preso parte il presidente Luigi Sergi e i consiglieri comunali Antonio Monetti, Enrico Latini, Francesco Renna, , Ferruccio Di Noi, Cosimo D’Angelo, Riccardo Rossi e Gianpiero Pennetta.
L’amministrazione comunale al momento non è in grado di redigere il bilancio di previsione 2013. La situazione è fortemente influenzata della riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato all’ente locale. Circa 4 milioni e mezzo non arriveranno più nelle casse del Comune. A questa unica certezza si aggiunge il fatto che l’Imu delle grandi aziende andrà direttamente allo Stato, e ancora non si conosce la spettante parte per i Comuni. Inoltre non è ancora stata stabilita la quota della Tares, quella che prima era la Tarsu. La luglio si pagherà la prima rata.
Praticamente non si conoscono le entrate e quindi è difficile fare i conti, l’ipotesi di sforare il Patto di stabilità non infondata, la politica di Palazzo di città è chiamata a fare delle scelte, e stabilire le priorità nelle spese e nei servizi.
Per questo l’assessore al Bilancio Carmela Lomartire ha chiesto a ciascun settore di individuare e comunicare al suo ufficio le priorità, cercando di abbattere i costi e nello stesso tempo senza toccare i servizi sociali. “Non abbiamo ancora preparato il bilancio- spiega l’assessore Lomartire– perché non abbiamo certezze sui dati. La nostra situazione è simile a quella degli altri Comuni italiani. Ho chiesto a tutti i settori di individuare le priorità e di ottimizzare le spese. Dobbiamo operare delle scelte, cercando però di non mettere mano ai servizi ai cittadini, tuteleremo soprattutto i servizi sociali”.
Il bilancio di previsione per legge deve essere approvato nel mese di aprile, ma è stato l’approvazione è stata slittata a giugno prossimo. Quindi c’è un po’ di tempo, ma bisogna programmare bene.
Il governo della città sarà chiamato a fare delle scelte, su dove tagliare e che opere realizzare. Per questo tra i consiglieri torna in discussione la questione del nuovo palazzetto, che dovrebbe costare all’ente 5 milioni di euro.
Sforare il patto di stabilità significa il divieto assoluto di fare nuove assunzioni anche a carattere temporale, riduzione della spesa del personale, e al Comune verrà comminata una sanzione pari allo sforamento, che verrà detratta dai trasferimenti che lo Stato invia all’ente. Rientrare poi nei limiti di legge negli anni successivi diventa difficile.
Lucia Portolano
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