Riconversione della centrale Brindisi nord, quattro progetti green energy, A2A incontra il Comune

BRINDISI- A2A presenta al Comune di Brindisi la sua idea di riconversione della centrale termoelettrica Brindisi nord, proponendo un impianto solare termodinamico. Punta sulle energie rinnovabili il gruppo industriale che stamattina nella sala Mario Marino Guadalupi di Palazzo di città ha illustrato il progetto.

A2A, l’azienda nata dalla fusione delle municipalizzate di Brescia e Milano che è l’attuale proprietaria dell’ex centrale a carbone di Costa Morena.

A2A ha già inaugurato un impianto simile a San Filippo La Mela in Sicilia, si tratta di una tecnologia solare a concentrazione, che raccoglie i raggi solari e li converte in energia. Grazie a un letto fluido di sabbia, è in grado di accumulare energia termica e rilasciarla quando necessario, anche in assenza di insolazione, prevista anche la realizzazione di un’area Forsu ( Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani), un’area per sperimentazioni con l’università e pale eoliche. Quattro progetti per la creazione di un polo energetico integrato:

1) la realizzazione di un impianto di trasformazione dei rifiuti in gas naturale e compost da utilizzare in agricoltura.

2) la realizzazione di un impianto solare termodinamico per la produzione di energia elettrica.

3) la realizzazione di un’area per sperimentazioni con l’università

4) la realizzazione di pale eoliche.

A2A provvederebbe alla demolizione delle strutture “fuori terra” (54mila tonnellate di acciaio, 130mila metri quadrati di coibenti, 45mila tonnellate di calcestruzzi”) per un costo preventivato di 47 milioni di euro.

Secondo l’azienda, dalla data dell’ottenimento delle autorizzazioni saranno necessari circa 30 mesi prima dell’entrata in esercizio degli impianti.

In particolare poi, per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti,  l’impianto recupera la frazione organica, derivante dalla raccolta differenziata mediante un primo stadio di digestione anaerobica, finalizzato alla produzione di gas naturale ( biometano) e un secondo stadio di fermentazione naturale aerobica (il compostaggio) finalizzato alla produzione  di compost di qualità certificato anche per l’utilizzo in agricoltura biologica.

Questa mattina l’amministratore delegato di A2Aha illustrato il progetto  in Comune alla presenza della sindaca di Brindisi, Angela Carluccio, dei consiglieri, il presidente dell’Aro, Gianfranco Grandaliano.

La “A2A” ha puntualizzato che la riapertura della centrale consentirebbe di riportare a Brindisi quei lavoratori che sono stati dirottati, a partire dal 27 dicembre 2012 (giorno di chiusura), verso altri impianti italiani del gruppo.

Dopo questo primo incontro, sarà convocata una conferenza capigruppo nella quale raccogliere  i pareri dei gruppi consiliari.

Per la sindaca, Angela Carluccio, questa proposta potrebbe essere compatibile con il sito e con l’indirizzo anche della Regione Puglia.   L’A2A ha già eseguito una serie di bonifiche.

Sul contenzioso in essere al TAR del Lazio, l’azienda ha detto che si terrà alle prescrizioni ha chiesto solo un po’ più di tempo per la bonifica della falda.

BrindisiOggi

1 Commento

  1. Porsi sempre la seguente domanda: queste iniziative sono, o saranno, nuove realtà imprenditoriali ( quindi anche, suppongo, qualche posto di lavoro ed un pò di indotto) o solo occasioni per mungere finanziamenti regionali ( che vanno dirottati al nord) e poi , dopo qualche annetto, scomparire? Brindisi, ed il Sud tutto, è pieno di fenomenologie del genere avvenute negli anni passati , che hanno visto aziende del nord rifarsi nuovi reparti e capannoni con materiale acquistato al Sud, per il Sud , ma che mai vide il Sud. Credete che questo andazzo sia finito? Io spererei di si, avendo ancora un poco di buona fede ( o coglioneria?) . Per cui, occhi aperti……

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