BRINDISI- Per la prima volta la città di Brindisi ha un sindaco donna, per la prima volta in consiglio sono sedute 7 consigliere, non era mai accaduto. Nella precedente amministrazione comunale non ce n’era neanche una. Indubbiamente ha aiutato la legge della doppia preferenza che ha portato così il punto di vista femminile nella gestione della cosa pubblica. Sono tante le donne che hanno interpretato questa elezione come un valore aggiunto, ed anche chi tra le donne non ha votato Angela Carluccio ha sentito quel senso di riscatto sociale della tanto richiesta parità di genere. E in cuor suo ci ha anche sperato. Ma a distanza di 9 mesi quella “sensibilità femminile” non è stata percepita, o forse è stata usata solo da una parte dell’opposizione interna ed esterna al Comune che l’hanno utilizzata solo nell’accezione negativa per offendere la sindaca. Così come quando nel comunicato del Pd si è parlato di “trucco e parrucco” della prima cittadina, o il tanto famoso “chi per lei”, e le offese sessiste sui social, oltraggiando anche la sfera familiare delle persone. Perché sulle donne certi insulti vengono facili.
In realtà in tante speravamo ad un approccio femminile dei problemi. Ma mentre si è ancora alle prese con una maggioranza instabile, con una giunta senza vice sindaco e con le ombre gettate da chi prima ne vuol far parte e poi sputa veleni, non è mai stata istituita la commissione Pari opportunità, l’ultima risale alla prima amministrazione di Mimmo Mennitti. Grande ostruzionismo fu fatto dagli uomini ai tempi di Consales, per poi giungere ad oggi in cui ancora c’è il vuoto. L’istituzione della commissione Pari opportunità fa parte del capitolo di spese della presidenza del Consiglio comunale, quindi l’iter di istituzione dovrebbe partire da questo ufficio.
Ad oggi manca una sede deputata per organizzare e programmare iniziative per rimuovere gli ostacoli alla parità di genere. Eppure in città c’è fermento, basta vedere le immagini dell’assemblea organizzata qualche giorno fa nella sala Mario Marino Guadalupi dal movimento Non una di meno, donne in trincea pronte ad aiutare altre donne. La sala era tutta piena, ma dei consiglieri comunali c’era solo Riccardo Rossi.
Basterebbe coinvolgere questo mondo di associazioni, gruppi, donne indipendenti per capire problemi e possibili soluzioni. Per questo si resta deluse se le uniche iniziative che l’amministrazione mette in campo per l’8 marzo sono una colonna illuminata di rosa e un corso di difesa personale. Forse ci aspettavamo altro dalla prima amministrazione “femminile” che imparare una mossa di karate o quello che sia, per schivare uno schiaffo.
Ci aspettiamo una proposta, una battaglia, o quanto meno un impegno, perché è inutile dire l’ovvietà, ma le donne sono diverse dagli uomini. E d’altronde sindaca, lei, forse, ha vinto per questo.
Lucia Portolano
Commenta per primo