BRINDISI- I pulsanti dell’ascensore sono rotti e Kate, 48 disabile sulla carrozzella senza una gamba, è ostaggio del condominio in cui abita. Questa storia è una di quelle che fa tanta rabbia dove una disabile non solo è costretta a scontrarsi con le barriere architettoniche ma anche con quelle dell’umana inciviltà.
Kate abita in un condominio in via Don Guanella, al quartiere Cappuccini di Brindisi. L’intero stabile, sette piani, è di proprietà del Comune di Brindisi. Kate abita al secondo piano e dal suo pianerottolo può prendere l’ascensore per scendere e pigiare quell’unico tasto disponibile, lo zero, ma poi non può risalire perché mancano tutti gli altri tasti.
Qualcuno ha pensato bene di frantumare la tastiera, un tasto alla volta, togliendo la possibilità ai condomini di poter salire con l’ascensore a meno di avere qualcuno che dal piano lo chiami.
E’ sostanzialmente quello che fa Kate ogni giorno quando tenta di uscire da casa per fare la spesa. Al rientro deve citofonare agli altri inquilini, sperando che qualcuno sia in casa, e chiedere la cortesia che vada al secondo piano e chiami l’ascensore con lei dentro.
“Qualche volta- racconta Kate- sono fortunata e trovo un’anima pia che mi aiuta. Altre volte nel palazzo non c’è nessuno ed aspetto fino a quando qualcuno non rientra e mi da una mano. Così mi è capitato di aspettare anche oltre mezz’ora. Non ho scelta, non posso fare le scale. L’alternativa è restare chiusa in casa”.
Kate non è l’unica in quel condominio a subire questo disagio, vi sono molte altre persone, in particolare anziani cardiopatici, che hanno difficoltà a raggiungere con l’ascensore il pianerottolo.
La tastiera dell’elevatore è stata danneggiata da un atto di vandalismo e la ditta per poterla riparare ha chiesto al condominio circa 1800 euro. Un prezzo troppo alto da pagare per delle famiglie che abitano in un immobile del Comune proprio perché non possono permettersi di pagare un affitto regolare. Dal canto suo l’amministrazione comunale è tenuta ad occuparsi solo della manutenzione ordinaria dell’immobile, sono esclusi i danni causati da atti di vandalismo.
“Siamo stati all’ufficio casa del Comune- racconta Kate- ho spiegato che non abbiamo la somma necessaria per riparare l’ascensore. Ma ci hanno detto che non possono fare nulla. Anche davanti alla mia disabilità non ci hanno aiutato. Ho proposto anche di dividere la spesa tra noi ed il Comune ma non c’è stato nulla da fare”.
Lucia Pezzuto
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