FRANCAVILLA FONTANA- Ancora uno truffa dello specchietto, arrestato un ragazzo di 21 anni oroginario della Sicilia, componente di una famiglia gia noto per questo reato. L’episodio si è verificato ieri a Francavilla Fontana. Il metodo sempre lo stesso, molto semplice, si fa credere all’automobilista di aver involontariamente, urtato lo specchietto retrovisore dell’auto di chi sta mettendo in atto la truffa.
La vittima sentirà il rumore di un colpo secco molto forte sulla fiancata della propria auto (provocato normalmente da una pallina, un bastone, o altro) dando l’illusione di aver urtato qualcosa.
Ieri a Francavilla Fontana un giovane a bordo della sua autovettura ha bloccato la marcia dell’auto di un anziano sostenendo di aver subito la rottura dello specchietto retrovisore e chiedendo, quale risarcimento per il danno patito, 160 euro.
L’anziano, che aveva sentito parlare di questa tipo di truffa, si è insospettito e ha chiesto immediatamente l’intervento dei Carabinieri della Stazione di Francavilla Fontana, che sono intervenuti sul posto, smascherando il ragazzo e accertando che aveva, poco prima, tentato un’altra truffa ai danni di un’automobilista. In carcere Alfio Fiasche’ di 21 anni, residente a Noto (SR), che appartiene a un gruppo di famiglie nomadi (i FIASCHÈ noti anche come “caminanti”) originarie della Sicilia dedite al particolare fenomeno ormai dilagante in tutta Italia.
L’Arma invita i cittadini a prestare la massima attenzione e ad entrare in contatto con la Stazione Carabinieri di riferimento per denunciare qualunque caso analogo o dubbio.
Qui di seguito alcuni consigli utili contro le truffe, reperibili anche sul sito internet dell’Arma.
E’ la truffa più vecchia del mondo, ma c’è ancora qualcuno ci casca; il raggiro più famoso per ottenere soldi facili dagli automobilisti e che non smette di mietere vittime in tutta Italia: la dinamica delle truffe è molto simile mentre il denaro richiesto per il “danno” va dalle 80 alle 160 Euro.
Tutti prima o poi possono incappare nella truffa dello specchietto, per questo è meglio prepararsi approfondendo la dinamiche del raggiro.
Tutto inizia con un colpo secco sulla vostra auto, spesso appena percettibile, seguono suoni di clacson o luci abbaglianti. Vi ritroverete con tutta probabilità inseguiti da un altro veicolo che cercherà di catturare la vostra attenzione in modo che vi fermiate.
Per semplice cortesia – eppur non comprendendo cosa accade – la maggior parte di noi si fermerà per ascoltare di cosa il conducente dell’altro veicolo vuole avvisarci con tanta urgenza, ma è proprio in quell’esatto momento che ha inizio la messinscena.
Nella truffa dello “specchietto” il sedicente danneggiato vi accuserà di aver rotto uno degli specchietti retrovisori della sua auto e cercherà di dare maggiore credibilità al raggiro mostrandovene lo stato (naturalmente il pezzo dell’auto è stato appositamente danneggiato in precedenza).
La richiesta di denaro per mettere a tacere la controversia sia aggira sempre tra le 80 e le 160 Euro, una somma che la maggior parte degli automobilisti trova in tasca. I truffatori contano sulla convenienza per l’automobilista di chiudere la questione istantaneamente o di compilare, in alternativa, il modello di contestazione amichevole attendendo la risposta dell’assicurazione.
Se sentite odore di truffa è sempre meglio insistere con la compilazione del modello, o, nel caso in cui il raggiro sia lampante, potete avvisare le Forze dell’Ordine. Nell’80% dei casi a questa avvisaglia i truffatori si dilegueranno in un battito di ciglia.
Per architettare la truffa dello specchietto, infatti, i malintenzionati possono arrecare danni alla vostra auto, attraverso il lancio di un sasso oppure un colpo di bastone sulla carrozzeria. L’intervento delle Forze dell’Ordine oltre a sventare la truffa vi consentirà di mettere a verbale il danno arrecato all’auto.
BrindisiOggi
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