BRINDISI- Mentre ieri mattina a Roma iniziava la XVII legislatura, con l’insediamento delle due Camere con i neo parlamentari eletti, a Brindisi partivano i primi interrogatori sull’inchiesta aperta dalla Procura sulle Parlamentarie del centrosinistra. In particolare sul risultato conseguito dai candidati di Sel nella provincia di Brindisi. È qualche anomalia sarebbe già chiaramente emersa. Alcuni cittadini che comparivano nella lista dei votanti non hanno riconosciuto la propria firma, in poche parole non si erano proprio recati a votare. Le persone ascoltate dagli investigatori nella giornata di ieri sono state circa 20, molti di questi avrebbero confermato il dubbio che aveva sollevato il candidato alle Primarie Franco Colizzi, lo stesso che poi ha presentato l’esposto in Procura.
Molte firme sarebbero false, i primi riscontri si sarebbero già avuti con i primi interrogatori. Le indagini sono condotti dagli agenti della Digos della Questura di Brindisi, coordinate dal sostituto procuratore Nicolangelo Ghizzardi.
Si tratta delle primarie tenutesi il 30 dicembre scorso organizzate dal centrosinistra per decretare i candidati al Parlamento. Franco Colizzi candidato alle primarie nella lista di Sel subito dopo il risultato sollevò dei dubbi sulla svolgimento del voto, ravvisando alcune irregolarità, segnalò questo prima ancora che alla Procura, ai vertici del suo partito. Ma la sua segnalazione non ebbe seguito.
In quelle elezioni nella provincia di Brindisi per Sel arrivò primo il mesagnese Toni Matarrelli, oggi componente della Camera dei deputati. Matarrelli già consigliere regionale ottenne oltre 4600 voti.
Ora gli inquirenti indagano per falso, al momento, ma solo per il momento, nessuno è indagato.
Lucia Portolano
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