BRINDISI- Finti incidenti stradali arrivano tredici condanne, pene comprese tra un anno e tre mesi e due anni e nove mesi di reclusione. Trentotto le persone prosciolte per prescrizione e una assoluzione. Questa la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Brindisi in composizione collegiale al termine di un processo su un giro di truffe in danno delle compagnie assicurative, attraverso finti incidenti stradali nel Brindisino. Sono stati condannati anche un avvocato, Giuseppe Scuteri, e un medico, Angela Maria Monfregola, nel suo caso la Asl di Brindisi si è costituita parte civile.
Accordi fatti a tavolino sui danneggiamenti, false refertazioni e certificati con prolungamenti della malattia senza alcuna visita, danni gonfiati. Queste solo alcune delle questioni venute alla luce durante le indagini. “Il meccanismo- ha sostenuto il pm Milto Stefano De Nozza nella requisitoria- era messo in moto a partire dalla predisposizione ‘a tavolino’ dei danneggiati e danneggianti, fino alle false refertazioni e certificazioni, non poteva che contare “sull’attività e sulla indispensabile collaborazione del danneggiato, che non solo è il primo interessato a lucrare le somme liquidate dalle compagnie di assicurazione, ma che deve ‘recitare la parte’ in ognuna delle scansioni in cui si articola il procedimento volto all’indebito risarcimento, sicché deve ritenersi inequivocabilmente impossibile che tutto avvenga senza il suo effettivo evolontario coinvolgimento”.
Secondo la pubblica accusa un “modus operandi” al quale partecipano quasi sempre gli stessi soggetti molto spesso parenti tra loro.
BrindisiOggi
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