LECCE- Chiesti quattro anni e cinque mesi di reclusione per Francesco De Sario, 59 autotrasportatore, ritenuto responsabile del terribile incidente sulla statale Brindisi-Bari che il 12 dicembre del 2015 costò la vita a cinque persone, tra cui una bimba di 3 anni, Viola , figlia del consigliere regionale dei 5Stelle Cristian Casilli.
La condanna è stata chiesta dal pubblico ministero Simona Rizzo durante il processo con rito abbreviato.
Per gli inquirenti Francesco De Sario, 57 anni, stava utilizzando il cellulare, era distratto dalla telefonata e stanco dalla guida di diverse ore quando perse il controllo del suo tir , lungo la Statale 379 Brindisi – Bari, all’altezza di Torre Spaccata, in territorio di Fasano, oltrepassò il new jersey e finì sulle autovetture in transito.
Il tir travolse tre auto, nell’impatto violentissimo persero la vita Viola, 3 anni; Vito Muscatello e la moglie Rosetta Minerba, la sorella di quest’ultima Annamaria Minerba, figlia, suoceri e zia del consigliere regionale del M5S, Cristian Casili, residenti a Tuglie. Nello spaventoso incidente morì anche Leo Orlandino, 21 anni, di Fasano, il portiere del Real Paradiso.
Unica superstite della strage Marta Muscatello, mamma di Viola che con il compagno Cristian Casilli che si sono costituiti parte civile. La donna rimase gravemente ferita.
Gli inquirenti contestano “imprudenza, imperizia e negligenza” e “guida distratta per l’uso del cellulare e in condizioni di affaticamento, essendosi posto alla guida del mezzo sin dalle ore 5 e avendo già effettuato trasporti analoghi per 380 chilometri circa” si accorse “in ritardo dell’autovetture che lo precedeva nel suo stesso senso di marcia” e non “rispettò l’idonea distanza di sicurezza dal veicolo”. Quindi “effettuò una veloce sterzata a sinistra nel tentativo di sorpassarlo e subito dopo, per evitare di collidere contro il new-jersey, controsterzò a destra, ma a causa dell’elevata velocità, pari a circa 85-90 chilometri orari, superiore al massimo imposto di 70 chilometri orari, e comunque non adeguata al carico del veicolo, perse il controllo del mezzo”.
Il rimorchio finì contro lo spartitraffico, che fece da trampolino, e si ribaltò nella carreggiata opposta dove travolse in pieno una Opel Zafira, una Peugeot 107 e una Toyota Aygo.
L’uso del cellulare alla guida fu accertato dagli investigatori dai tabulati telefonici e dalla persona che si trovava all’altro capo del telefono che fu ascoltata dagli inquirenti. L’autista non ha mai negato che stesse usando il cellulare ma ha sempre sostenuto che lo stava utilizzando con gli auricolari così come legge prevede.
La sentenza è prevista per il prossimo 2 marzo.
Lu.Pez.
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