OSIMO- Avrebbero fatto parte di una banda che faceva esplodere i bancomat, in manette quattro brindisini.
Cosimo Iurlaro, 41 anni di Brindisi, Omar Bianco, 28 anni di Brindisi, macellaio e Vincenzo Schiena, 39 anni di Carovigno, sono stati arresati dai carabinieri di Osimo. E in ottemperanza al medesimo provvedimento, i militari hanno sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G Marco Santoro, 26 anni di Ostuni. Tutti sono ritenuti gravemente responsabili per i reati di “Furto aggravato e tentato furto aggravato, continuato, ai danni di sportelli bancomat mediante esplosione, riciclaggio e detenzione di sostanze esplosive in concorso.
Questi dall’inizio dell’anno avrebbero messo a segno una serie continua di assalti a bancomat di filiali bancarie, uffici postali, casse continue di distributori di carburanti e gioiellerie nelle Regioni Marche, Puglia ed Emilia Romagna.
La banda dei criminali pugliesi, è stata nuovamente bloccata e arrestata, in quanto ritenuta responsabile dei tre episodi di “assalto ai bancomat e postamat”. Il 25 settembre 2016, alle ore 03:30 circa, presso la Banca Carifermo, sita nella frazione di Villa Musone del comune di Recanati (MC), e, alle successive ore 03:52 circa, presso la Banca Toscana – Monte dei Paschi di Siena, sita nel comune di Monte Urano (FM); in data 5 aprile 2016, alle ore 02:10 circa presso l’Ufficio Postale sito nella frazione di Trodica nel comune di Morrovalle (MC), causando nei tre eventi delittuosi gravissimi danni strutturali e pericolo per l’incolumità pubblica con rischio strage ed il conseguente allarme sociale tra la popolazione locale.
Il provvedimento restrittivo veniva emesso a seguito del ricorso presentato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata, avverso l’Ordinanza di non convalida del fermo e di applicazione di misure cautelari, emessa il 28.09.2016 dal Tribunale di Fermo, con cui non era stato convalidato il fermo di P.G. degli indagati bloccati in data 25 settembre 2016, in un’abitazione utilizzata come “covo” nella frazione di Sant’Elpidio a Mare nel comune di Porto Sant’Elpio (FM).
Dopo le formalità di rito ed il fotosegnalamento e rilievi dattiloscopici, gli arrestati venivano condotti presso i rispettivi luoghi di residenza o domicilio, in regime di arresti domiciliari.
BrindisiOggi
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