BRINDISI- E’ chiuso da circa due anni per motivi di sicurezza, ma su prenotazione è visitabile da parte di gruppi organizzati e scolaresche. Il Monumento al Marinaio è uno di quei luoghi della città di Brindisi considerati attrattori culturali e turistici chiusi al pubblico.
Il Monumento al Marinaio è chiuso dal 25 agosto 2015, giorno in cui un 34enne brindisino si lanciò nel vuoto togliendosi la vita. La tragedia di questo sfortunato ragazzo aprì la discussione sulla sicurezza dei luoghi. Il 34enne si lanciò dal punto più alto del Monumento, da quella piccola terrazza dove è possibile vedere quasi tutta la città, a 60 metri d’altezza. La terrazza in realtà è protetta da una recinzione metallica alta due metri che tuttavia non ha scoraggiato il 34enne dal folle gesto.
A seguito della tragedia e dei sopralluoghi da parte dei tecnici del Comune di Brindisi è stata decisa la chiusura sino a quando non saranno operati una serie di interventi.
“Ci sono parecchi lavori da fare all’interno del Monumento al Marinaio- spiega Maurizio Marinazzo, architetto del Comune di Brindisi- si tratta di interventi di messa in sicurezza e di adeguamento per i quali c’è già pronto un progetto”.
In pratica secondo il progetto presentato dall’architetto sarebbe necessario innanzitutto intervenire sull’ascensore, oramai obsoleto, che può portare un carico massimo di otto persone. Poi vi sarebbe il problema delle scale a forma elicoidale, non garantiscono la sicurezza.
Nel frattempo però se un lucchetto scoraggia i turisti che durante l’arco della giornata si trovassero a passare e voler visitare l’interno della torre dall’altro il Monumento è visitabile da parte di gruppi organizzati e dalle scolaresche solo esclusivamente su prenotazione. Al contrario della cripta che invece resta aperta negli orari prestabiliti.
“Quando arrivano le scolaresche- spiega Marinazzo- suddividiamo i bambini in gruppi, una persona adulta resta giù mentre un’altra li accompagna per dieci piani. E’ accaduto in una delle ultime visite che un bimbo si sia sporto ed abbia fatto cadere giù la sua macchina fotografica. Anche su questo bisogna stare attenti”.
Poi ci sarebbero i problemi di manutenzione legati all’umidità ed agli interventi strutturali.
“La chiusura parziale del Monumento- aggiunge l’architetto- non è imputabile alla tragedia del ragazzo che si è tolto la vita lanciandosi nel vuoto. Su questo bisogna dire che la recinzione presente sulla terrazza è sufficientemente alta. Quanto è accaduto poteva succedere anche da sopra un palazzo o da un ponte”.
Lu.Pez.
Commenta per primo