INTERVENTO/Per età e volontà, libero da ogni vincolo politico e legato invece, per dottrina, a trasferire i miei pochi “saperi”, rilevo che lo scenario politico locale si deprime sempre più con dichiarazioni contrastanti ed incongruenti; dichiarazioni che, senza alcun riferimento specifico, vengono fatte da chi, nella propria vita lavorativa assolve a compiti specifici e ritiene, invece, nel proprio percorso politico, di essere sapiente e cultore di attività mai svolte. Sono fortemente perplesso e mi chiedo: a che vale il proprio vissuto lavorativo e di esperienze se poi in politica si ritiene di voler operare su altro?
Altro che salomonica “Sapienza”! Ci troviamo di fronte ad un miscuglio di incongruenze e contraffazioni che ledono, al di là degli aspetti morali e culturali, la “democrazia e la politica”, costituenti (per me) un unicum a servizio della c.d. “cosa pubblica”; la nobile arte del fare “politica” a servizio della collettività necessita delle esperienze del vissuto lavorativo di chi si offre a fornire il proprio contributo e non può essere condizionata dall’appetibilità di un determinato “settore”.
Oggi è necessario pensare all’immediata realtà comunale connessa alla salvaguardia del posto di lavoro di circa 200 lavoratori e relative famiglie che operano nella Multiservizi; impegno probante e prioritario rispetto alle pochezze delle attuali vicende della politica locale!!
Senza stare a guardarsi indietro è evidente che la Multiservizi, nata come società in house providing, negli ultimi due lustri ha mancato i propri obiettivi a causa di una sostanziale insufficienza della classe politica che, a differenza di quanto avviene in altre realtà, ha pensato solo a sistemare parenti e portatori di voti e non ad intuire, per il bene comune, che la società aveva la necessità di essere gestita da un “manager” di provata esperienza e non necessariamente locale!
Nel dicembre del 2015 ed in previsione delle elezioni comunali, con soddisfazione sono stato invitato dal Notaio Michele Errico (prima dell’attuale conversione politica) ad elaborare una nota/programma che rappresentasse la situazione ambiente attuale e traguardasse, con azioni concrete e mirate, al prossimo futuro; tutto ciò al fine di migliorare la qualità della vita, di ridurre la TARI, ecc., ecc.
Nell’opportunità di poter dare un contributo concreto alla mia città, cortesemente offertami, ho elaborato la richiamata nota/programma ed al Capitolo 5 ho, succintamente, riportato considerazioni sul ruolo (attuale e futuro) delle due società in “house providing” di Multiservizi ed Energeko.
In merito alla Multiservizi, le considerazioni riportate erano mirate ad integrare il “Piano di Gestione industriale” (ove esistente) che esaltasse ulteriormente le buone qualifiche esistenti in alcuni settori e ne ampliasse altri ed in particolare, quelli connessi alla gestioni dei rifiuti differenziati prodotti dalla città di Brindisi; desidero rammentare, come altre volte riferito, che le raccolte differenziate (scarse) che la cittadinanza effettua, non portano alcun beneficio sulla Tassa Rifiuti ma solo ulteriori costi. Tutto ciò in presenza di impianti che, con minimi adeguamenti, possono permettere: risparmio, guadagno con riduzione TARI e mantenimento dei posti di lavoro!
Inoltre, in una gestione complessiva, moderna e mirata della zona industriale (APPEA, ecc.) la Multiservizi costituirebbe un fulcro operativo a disposizione di tutte le aziende insediate!
Ebbene, se il “salvataggio” della Multiservizi passa attraverso la “fusione” con la Energeko, ben venga; ciò solo ed esclusivamente per i circa 200 lavoratori e le rispettive famiglie e non perché la “fusione” sia utile!
A tal proposito è bene precisare che “Brindisi Energia Srl”, attuale Energeko, nasce dalla volontà politica del Sindaco Giovanni Antonimo e, se mi è concesso, anche dal lavoro fatto dallo scrivente nell’elaborazione dello statuto e nel qual caso, nel dare un’impronta precisa alla società.
Mai avrei pensato che l’attuale Energeko fosse vista ed utilizzata dalla struttura dirigenziale, di nomina politica, come solo orpello di un’ulteriore tassazione sui Cittadini.
Costoro, di certo, non hanno mai letto lo statuto della società e non si sono mai resi conto delle intrinseche potenzialità che possiede e per le quali, a prescindere dalla rispondenza alla normativa, ha grandi prospettive; la società ha realizzato ben poco di quanto previsto nelle relazioni approvate dal Consiglio Comunale del 2000 e degli obiettivi previsti nello Statuto!
Ho riportato altre volte che la presidenza e la dirigenza ha operato con Energeko, per analogia, come se si avesse a disposizione una “Ferrari” costretta, però, a viaggiare a 30 Km/h.
E’ necessario uscire dallo stereotipo che la “Energeko” costituisca l’ennesimo balzello a danno dei Cittadini e che invece la stessa deve, oltre ai compiti normativi (L. 10/91, DPR 412/93 e s.m.i.) produrre benefici, cultura, occupazione e rispondere alle esigenze del territorio.
Ancor più la Energeko lo può fare oggi con l’applicazione della Direttiva 2014/24/Ue del 26 febbraio 2014 che esalta i compiti statutari dell’essere una società “in house providing”; in particolare tali compiti possono essere esaltati proprio sul territorio di Brindisi che, come è noto, presenta rilevanti problemi ambientali, di compatibilità, di vivibilità e di bonifica.
La Energeko costituisce un patrimonio della collettività brindisina e la “gestione” non può disconoscere gran parte degli obiettivi per la quale è stata ideata e voluta, né può essere demandata totalmente alla improduttiva ed inetta conduzione della politica. Ed allora, va bene il “salvataggio” della Multiservizi (per i lavoratori!!) ma è impensabile che Energeko, con le opportunità che vengono offerte, non possa essere un polo di attrazione di risorse in grado di garantire alla collettività certezze in merito al miglioramento delle condizioni ambientali esistenti e della qualità della vita, tutte previste nello Statuto e rimaste inattuate!
prof. dott. Francesco Magno
Commenta per primo