Quel Luperti massacrato oggi viene “supplicato”, quando la politica non è più credibile: domani nuovo incontro

BRINDISI- Lo inseguono, lui si infila in auto,  bussano al finestrino per farlo tornare, hanno bisogno della sua firma e di quella di Marika Rollo, che è alla guida dell’auto, entrambi ex  maggioranza. Lui è Lino Luperti quello offeso, denigrato,  massacrato sui media, durante la campagna elettorale. Quel Luperti che il leader del Pd Michele Emiliano ha citato nella commissione antimafia per essere il figlio del boss della Sacra Corona Unita, nonostante la fedina pedale di questo “ragazzo” fosse completamente pulita. A inseguirlo oggi è quell’ex candidato sindaco del Pd Nando Marino che sui palchi, solo pochi mesi fa, ha gettato valanghe di fango e non solo sul “giovane” Luperti. Una guerra spietata senza risparmiare nessun colpo, soprattutto basso.

Le immagini di questa sera, davanti agli occhi di tutti,  pesano come un macigno sulla credibilità della politica cittadina. Il nemico descritto come il male assoluto da abbattere, distruggere, annientare diventa improvvisamente buono, giusto, credibile, l’alleato necessario per giungere al proprio fine: mandare a casa Angela Carluccio.

E così domani alle 18  i consiglieri di opposizione insieme a Luperti e Rollo torneranno ad incontrarsi per discutere come affrontare la situazione. Un tira e molla che ad oggi non ha portato a nulla. Due le questioni in ballo: presentare le firme al notaio per dare le dimissioni e far cadere l’amministrazione, o discutere della mozione di sfiducia alla sindaca in consiglio comunale.  Per ora è andata in scena solo una brutta pagina di non politica.

Il tutto per andare al voto nella prossima primavera, anche se nessuno allo stato attuale sembra avere un progetto politico alternativo immediato. D’altronde le precedenti e recenti elezioni hanno dimostrato i limiti di ogni proposta presentata, compreso la vincente, scelta da una percentuale risicata di aventi diritto.

Lucia Portolano

5 Commenti

  1. Caro Lucio,sono completamente d’accordo con te sulla “sceneggiata politica” che ha messo
    in luce,qualora non ce ne fossimo accorti,le “doti”migliori di coloro che vorrebbero amministrare questa città.
    Permettimi,però,di dissentire con te e con il sig. Cesare,al quale va la mia solidarietà di padre che ha visto
    partire già una figlia e che,nuovamente,si trova ad assistere impotente al dolore di un’altra ” migrazione”.Non
    andare a votare è il nostro suicidio,il nostro fallimento e il loro gioco.Non serve;pensate forse che quel 30% che li ha votati cambi idea in 3 mesi o in un anno?Quei voti sono attaccati al candidato con il ” super attak” e prova ne sia che anche le vecchie cariatidi consunte della politica sono sempre lì.Noi non solo dobbiamo andare a votare ma impegnarci a convincere gli altri a farlo,nell’interesse non tanto nostro,ma di questa città,dei suoi figli,dei suoi nipoti,affinchè non siano più costretti ad emigrare se non lo vogliono.Albert Einstein diceva che il mondo è quel disastro che vediamo non tanto per i guai combinati dai malfattori,ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare,un pensiero che sembra ci abbia cucito addosso.

  2. Il vuoto pneumatico di cultura politica e di etica della responsabilità mostrato in queste ore dai soliti noti, ha raggiunto livelli di così alta profondità da stracciare ogni precedente record. E per l’avvenire, prossimo e venturo, non si riesce ad intravedere uno spiraglio di luce che possa indicare la giusta via per uscire dal tunnel di un’impasse mortificante e deleteria per tutti. Del resto quello che sta succedendo era un naufragio annunciato e previsto, c’erano oggettive premesse preannuncianti l’irreversibile caos di oggi. Che ognuno si assuma le proprie responsabilità, a cominciare da chi ha commesso il peccato originale di creare le condizioni dell’attuale disastro. Se il giovane favoloso Stefano Alparone avesse accolto la sensata e lungimirante proposta di alleanza avanzata da Riccardo Rossi, oravivremmo nell’ebbrezza di una svolta storica e non nell’angoscia di uno psicodramma senza via di uscita. Se tutto va bene, siamo rovinati…

  3. “….Per ora è andata in scena solo una brutta pagina di non politica.”. No, mi dispiace cara Lucia, ma non sono per nulla d’accordo con te. E’ ANDATA IN SCENA LA POLITICA, la vera politica, la politica nella sua vera essenza, nella sua vera sostanza, nella sua vera sintesi, nella sua vera ragion d’essere. A costoro, a questi personaggi ( che definisco tali per non essere censurato) va un merito: quello di averci mostrato cosa è la politica, non cosa sia ma cosa E’. Spero che se ne ricordino i brindisini alle prossime elezioni: via dalle urne, NON VOTARE, massacrarli con l’arma più temibile per loro: il NON CONSENSO. Vorrei dire altro, ma mi fermo: è meglio.

    • Dopo aver visto le liste, quell’arma, per la prima volta da quando voto ( 33 anni), l’ho usata immediatamente caro Lucio.
      Naturalmente da cittadino GIUSTO, non sono per niente contento di non aver votato, ma ho avuto la conferma che avevo visto giusto quando, subito dopo lo spoglio dei voti, la neo eletta festeggiava con l’ex Sindaco affianco e in seguito con tutto quello che è successo.
      Personalmente sono rammaricato del fatto che la città sia nelle condizioni in cui si trova ma se siamo in questa situazione è perché non esiste una classe politica NEL VERO SENSO DELLA PAROLA e siamo di volta in volta, nelle mani di personaggi messi lì dal 30% dei votanti.
      I figli dei bravi cittadini andranno via da questa città che è quasi morta ed io, una volta in pensione, li seguirò, andando a morire altrove……

  4. Brindisi campione del mondo per tutto.siamo ultimi pure dopo il Corleone.vergognatevi tutti.cambiare politica?no.no.cambio città io

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