BRINDISI– Cantieri fermi per le lungaggini burocratiche, imprenditori che non riescono ad accedere al credito bancario, mancanza di uno sportello unico, Piano Urbanistico Generale incompleto, a frenare l’edilizia a Brindisi non c’è soltanto la crisi economica. Lo sanno bene le associazioni di categoria che per la prima volta si sono ritrovate a discutere dei problemi comuni cercando di adottare una serie di proposte da presentare innanzitutto alle istituzioni locali. L’Ance Brindisi, CLAAI Brindisi, la CONFAPI- ANIEM, la Confartigianato di Brindisi e la CNA hanno redatto un documento che partendo dai dati della Cassa Edile della nostra provincia descrive un quadro piuttosto preoccupante del territorio. Nel 2012 i lavoratori occupati sono stati 3173 a fronte di 3413 nel 2011, in pratica il 7,03% in meno, così per le aziende, nel 2012 sono state 790 quelle attive a fronte delle 963 del 2011, il 21,08% in meno. Ma l’analisi delle associazioni non si ferma qui perché il confronto tra loro e gli stessi operatori del settore hanno consentito di evidenziare delle strade da percorrere per facilitare la crescita dell’edilizia e sbloccarla da quello sto di immobilismo nel quale sembra caduta.
Tra le urgenze evidenziate sicuramente vi è la necessità di riqualificare il territorio ma per far questo, dicono, è prioritario che il Comune di Brindisi completi il PUG. Altro prezioso suggerimento è quello di “frammentizzare” le opere pubbliche ed al contempo controllare con maggiore attenzione le offerte a ribasso quando si appaltano i lavori. Un grosso aiuto potrebbe anche arrivare dall’attivazione del SUE, Sportello Unico per l’Edilizia, questo potrebbe garantire una risposta veloce in luogo di tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte nei procedimenti. Resta il patto di stabilità che spesso frena ma questo non è semplicemente un problema locale, confrontarsi con le istituzioni potrebbe però essere un primo passo.
“ Vorremmo aprire un dialogo con le istituzioni- ha detto Massimo Campanelli, Ance Brindisi– dare uno spunto affinché le difficoltà che oggi incontra il settore dell’edilizia possano essere superate”.
Lucia Pezzuto
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