BRINDISI- Sulla modalità di selezione degli amministratori delle società partecipate del Comune di Brindisi e su quella che molti hanno definito un’audizione pubblica solo di facciata, in quanto i nomi sono stati scelti dalla politica, interviene oggi una delle associazioni promotrici nazionali della campagna sulla trasparenza del Sai chi voti, Riparte il futuro, alla quale Angela Carluccio aveva aderito in campagna elettorale. Era proprio per questa adesione che la sindaca ha proceduto all’audizione. Ma i criteri fondamentali sullo svolgimento non sono stati rispettati.
“ Il sindaco Angela Carluccio aveva promesso audizioni pubbliche aderendo alla campagna “Sai Chi Voti”- si legge nella nota di Riparte il futuro- Proprio ieri si è tenuta la prima audizione pubblica. Siamo più che felici di un primo risultato: la partecipazione della società civile, delle opposizioni e di altre organizzazioni intervenute nel dibattito pubblico. Lo scopo delle audizioni è proprio quello di generare dibattito nella cittadinanza e il ruolo svolto dalla stampa locale, in questo caso sensibile al tema, è stato di fondamentale importanza.”
“Con rammarico però constatiamo che alcuni criteri fondamentali non sono stati adottati– aggiungono- E’ mancata pubblicazione dei curriculum vitae degli auditi, prima della data dell’audizione, in tempi utili per consentire ai cittadini di valutare i profili professionali dei candidati. È mancata la pubblicazione dei nominativi dei candidati prima della data dell’audizione pubblica, per le stesse ragioni. È mancata una modifica del regolamento comunale che introducesse un meccanismo stabile, duraturo, non discrezionale e vincolante. Non possiamo lasciare alla buona volontà della giunta di turno l’adozione di prassi di trasparenza nelle nomine delle partecipate. Inoltre, le audizioni concepite dal Comune di Brindisi non consentivano a cittadini e giornalisti di prendere parola. Il diritto di intervento è un pilastro portante di questo metodo di selezione dei vertici delle società controllate dalle amministrazioni comunali, metodo adottato in Israele e in altri paesi del mondo, il quale funziona proprio a condizione che media, associazioni o cittadini abbiano la possibilità di porre domande agli aspiranti dirigenti, mettendo in evidenza luci e ombre dei loro curricula e delle loro carriere professionali Invitiamo dunque la giunta ad avvalersi del consiglio delle 12 associazioni nazionali promotrici per introdurre una procedura seria e stabile, tramite modifica del regolamento comunale, che non sia discrezionale e che possa garantire diritto di parola a tutti i cittadini.”
Insomma quella che era stata un’arma di Angela Carluccio in campagna elettorale è diventata come un boomerang.
BrindisiOggi
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