BRINDISI- Riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie, la città di Brindisi in fondo alla graduatoria per il finanziamento dei progetti, Lecce e Bari in testa.
“È stata pubblicata poco fa la graduatoria del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 maggio 2016” spiega il consigliere comunale di Forza Italia di Brindisi, Mauro D’Attis. “Brindisi è al 99esimo posto su 120 città con un progetto evidentemente debole”.
In pratica i primi 23 progetti saranno subito finanziati sino alla copertura di 500 milioni di euro. Gli altri dovrebbero essere finanziati nei prossimi due anni tramite un fondo che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) coprire i circa 2 miliardi del totale dei progetti.
“Ai vertici della graduatoria le città di Bari e di Lecce che hanno presentato progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana. Brindisi, e il risultato è evidente, è tra le ultime città finanziata (forse e quando sarà) perché li finanziano tutti” fa notare D’Attis. “Eppure Brindisi nel 2008 fu la prima città pugliese a dotarsi di un Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana. Una base per poter ottenere i finanziamenti in occasioni come queste. Con quel Documento programmatico, qualche anno dopo, ottenemmo circa 10 milioni di euro per Tuturano, Via del Mare e Lungomare Regina Margherita”.
Il timore quindi è che i progetti brindisini, quindi, trovandosi agli ultimi posti della graduatoria, saranno gli ultimi ad essere finanziati, se tutto va bene.
“Al netto della possibilità che davvero il fondo finanzi anche gli ultimi, fa rabbia vedere la propria città tra le ultime” conclude D’Attis. “Sono la incapacità di programmare, di progettare e l’abitudine di affidarsi a scelte dell’ultimo momento (come nel caso di Brindisi) che ti portano in fondo a quella classifica. E non ci sono scuse soprattutto quando, come è accaduto per l’Amministrazione Carluccio, con presunzione senza precedenti (e ignoranza per alcuni) non si ascoltano i consigli di chi li dà per l’interesse della città”.
BrindisiOggi
Commenta per primo