OSTUNI- Polvere da sparo, artifizi pirotecnici illegali e armi, in manette un 20enne.
Si tratta di Alessio Di Latte, 20 anni di Carovigno. Durante una perquisizione domiciliare ad opera degli uomini del commissariato di Ostuni, il giovane è stato trovato in possesso di ingenti quantitativi di artifizi pirotecnici illegali e di materiale idoneo al loro confezionamento.
Nello specifico i poliziotti hanno trovato nell’abitazione del giovane 215 di polvere detonante custodita in un vaso in vetro contenente polvere nera da sparo ricavata mediante lo svuotamento di un innumerevole quantitativo artifizi pirotecnici, alcuni dei quali della IV Categoria della Legge di riferimento, di genere proibito, nonché grammi 50 di polvere di colore giallo che è risultato essere zolfo, comunemente impiegato quale uno dei composti per la deflagrazione.
Il ragazzo , dopo le formalità di rito e d’intesa col sostituto Procuratore della Repubblica di turno presso la Procura della Repubblica di Brindisi, Simona Rizzo , veniva ristretto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.
Inoltre durante i controlli sono stati acquisiti e debitamente sequestrati e sono tutt’ora al vaglio degli inquirenti anche alcuni stoppini ricavati artigianalmente con l’utilizzo di diverse candele di varie forme e colore, tra cui una modificata mediante fuoriuscita dello stoppino-“miccia” di accensione, un contenitore in vetro totalmente nastrato all’esterno da utilizzarsi quale verosimile contenitore in cui inserire il “botto”, una volta ultimatene la composizione.
Sono stati inoltre requisiti anche rotoli di nastro isolante nero perfettamente identico a quello utilizzato per avvolgere interamente il vasetto-contenitore, rinvenuto debitamente occultato, sotto al letto del ragazzo assieme ad una pinza ed ad un cacciavite, ritenuti strumenti per l’allestimento degli artifizi pirotecnici artigianali.
Rinvenuti anche una pistola e un fucile soft-air, entrambi alterati e privi dei prescritti tappi rossi, occultati in appositi panni riposti all’interno dell’armadio nonché nella parte retrostante dello stesso.
Durante le operazioni di traduzione dell’arrestato presso il domicilio, uno dei parenti, dava in escandescenza negli uffici, minacciando tutti i presenti di mali ingiusti ed aspre ripercussioni ed utilizzando frasi indecorose ed irriverenti, cercando anche di arrivare allo scontro fisico coi poliziotti.
BrindisiOggi
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