BRINDISI- L’associazione brindisina “Io Donna” aderisce e partecipa alla manifestazione nazionale NONUNADIMENO contro la violenza maschile sulle donne il 26 novembre a Roma, promossa da: Rete IoDecido, D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) e UDI (Unione Donne in Italia).Il corteo partirà da piazza della Repubblica alle 14 e terminerà in Piazza San Giovanni.
Da Brindisi è stato organizzato un autobus che partirà sabato 26 novembre alle ore 5:00 dai pressi del parco Cesare Braico. Il biglietto costa € 25,00 e lo si può acquistare contattando ilcell.320/3253755 o il tel. 0831/522034.
L’associazione “Io Donna” dal 1991 gestisce l’omonimo Centro Antiviolenza su base volontaria e dal dicembre 2015 con l’autorizzazione al funzionamento della Regione Puglia. Nelle scorse settimane gli ambiti territoriali BR1 (Brindisi/S. Vito dei Normanni) e BR4 (Mesagne e altri otto comuni del distretto) hanno ottenuto l’ammissione al finanziamento regionale di due progetti antiviolenza, che saranno realizzati in rete con servizi pubblici ed associazioni, tra cui il Centro Antiviolenza “Io Donna”. Questi positivi sviluppi rappresentano l’opportunità di avviare interventi operativi integrati a vantaggio delle donne e di affrontaregli ostacoli che si incontrano nei percorsi di uscita dalla violenza.Siamo solo all’inizio, il lavoro da fare in tal senso è enorme.
“La violenza maschile sulle donne è un fenomeno strutturale e trasversale della nostra società- spiegano dall’associazione- che affonda le sue radici nella disparità di potere tra i sessi. Può essere affrontata solo con un cambiamento culturale radicale, come ci insegnano l’esperienza e la pratica del movimento delle donne e dei Centri Antiviolenza, che da trent’anni resistono a ogni tentativo delle istituzioni di trasformarli in servizi di accoglienza neutri, negando la loro natura politica e di cambiamento.”
Gli strumenti messi a disposizione del Piano Straordinario Nazionale Antiviolenza del governo, da subito criticato dalle femministe e dalle attiviste dei centri antiviolenza, si sono rivelati alla prova dei fatti troppo spesso disattesi ed inefficaci, se non proprio nocivi. Perciò un obiettivo comune delle promotrici di questo movimento è giungere ad una rapida revisione del suddetto Piano, che si misuri sui diversi aspetti della violenza di genere (legislativo, centri antiviolenza e percorsi di autonomia, educazione alle differenze, autodeterminazione delle donne, ecc.) per prevenirla e trovare vie d’uscita concrete.
Per queste ragioni sabato 26 novembre, in corrispondenza con la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, scenderemo in piazza a Roma da tutta Italia dietro lo slogan Non Una di Meno!, per una grande manifestazione delle donne aperta a coloro che riconoscono nella fine della violenza maschile una priorità nel processo di trasformazione dell’esistente.
BrindisiOggi
Come riportato da questo stesso giornale, qualche giorno fa ad Ostuni , un clandestino ha molestato una donna in un locale pubblico ed ha aggredito una persona che aveva tentato di difendere la donna. Come mai queste organizzazioni di cosiddetta difesa della donna e contro la violenza , sempre sulle donne, non si sono fatte sentire? Come mai tutta la loro latitanza sull’episodio? Come mai questo loro “silenzio assordante” quando a praticare violenza e femminicidio sono clandestini e cosidetti “profughi”? Ordini del partito ? Ordine di selettività ideologica sul fatto da chi proviene la violenza?