Forse ce l’hanno davvero fatta, firmato il contratto, l’ex Ferraris trasloca a Santa Chiara

BRINDISI-  Arriva la buona notizia per l’istituto professionale Ferraris.  Forse questa è davvero la volta buona. Firmato il contratto con la cassa ragionieri per utilizzare l’ex edificio che sino allo scorso anno era occupato dal liceo scientifico Fermi.  La trattativa è stata lunga, raggiunta grazie alla mediazione del prefetto Verdè, con l’intervento di Provincia, dell’assessore regionale Leo e della disponibilità della cassa ragionieri.

Ce l’hanno fanno la preside De Vito e i suoi studenti a far sentire la loro voce. Un mese a girovagare per trovare un posto in cui poter studiare dopo che la loro scuola è stata chiusa perché inagibile. In queste settimane stavano facendo lezione presso l’ex istituto Belluzzi al Casale, ma le aule erano disponibili solo tre ore al pomeriggio, con il rischio concreto di perdere l’anno scolastico. La Provincia ha dato disponibilità a pagare solo 80mila euro sino a dicembre 2017,  se questo ente non dovesse più  avere la possibilità dal prossimo anno, l’assessore regionale Leo ha garantito il sostegno della Regione .

I ragazzi saranno trasferiti a Santa Chiara, nel frattempo saranno fatti i lavori nelle zone fatiscenti e pericolose del Ferraris. “Ora può davvero partire l’anno scolastico- dice soddisfatta la preside- dobbiamo prima di tutto recuperare tutti i ragazzi e ricominciare con entusiasmo.”

2 Commenti

  1. Concordo al 100% con Angela. Evidentemente la Preside ( persona che onora Brindisi sopratutto per il suo coraggio) non ha in tasca la tessera di alcun partito, sopratutto di quelli che fanno parte del regime imperante, per cui dalle segreterie politiche non è partito l’ordine ai movimenti di studenti di fare manifestazioni organizzate ( sempre dal “partito”). Un grazie, comunque , di cuore alla regione per la sua “munificenza” , per la grazia divina da essa concessa nell’ eventuale sostegno economico. Come sono umani……

  2. Una DONNA di cui andare fieri. Ha avuto coraggio la preside, ha preso su di se il peso della responsabilità di centinaia di studenti e relative famiglie ed ha lottato come una leonessa. Magari altre donne (…) avessero lo stesso piglio!
    Mi spiace solo constatare che praticamente nulla sia stata la partecipazione delle organizzazioni stedentesche a livello cittadino e provinciale: a che serve fare occupazioni e scioperi ogni anno nello stesso periodo, inesorabili come le epidemie influenzali, manifestazioni inutili e gratuite in nome di un diritto allo studio negato , quando poi compagni di altri istituti sono in serie difficoltà in un contesto di sacrosanto diritto allo studio negato e nessuno muove un dito.

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