Vasca dei liquami a Pilone, dopo sette mesi, il silenzio della Regione

CAROVIGNO- Vasca dei liquami a Pilone, tutto tace. “ Oggi, a distanza di quasi sette  mesi, non abbiamo alcuna notizia da parte della Regione Puglia che continua a rimanere silenziosa sull’opportunità di  riaprire  una conferenza di servizi per la vasca del Pilone. A rischio la salvaguardia dell’area”. A lanciare l’allarme è il senatore dei Conservatori e Riformisti, Vittorio Zizza, che ha inviato una lettera al presidente della regione Puglia, Michele Emiliano.

Il senatore Zizza da diversi mesi segue con attenzione la costruenda vasca dei liquami proprio a ridosso di una delle coste più suggestive del Salento.

vittorio zizza senatoNel mese di marzo, infatti, si sono svolte, presso la Commissione Ambiente del Senato, diverse audizioni per cercare di far luce sulla questione. Il progetto, esaminato in sede di audizioni, era quello proposto dall’Acquedotto Pugliese e vedeva la contrapposizione del Comune di Ostuni, rappresentato nella persona del Sindaco Gianfranco Coppola e del Comitato Salvaguardia del Pilone, nonché dei cittadini che si erano mobilitati per evitare che a ridosso di una delle spiagge più belle del Salento sorgesse una vasca di sollevamento raccolti di liquami.

In sede di audizioni si era giunti, prima di concludere i lavori in Commissione, all’impegno da parte dell’Aqp di presentare un progetto comparativo al fine di valutare la possibilità di realizzare dei progetti alternativi che avessero un minore impatto visivo ed ambientale.

 Le parti avevano concordato l’opportunità di procedere, prima di prendere una decisione definitiva, con una conferenza di servizi fra gli organi interessati.

“Questi erano gli accordi fra il Comune di Ostuni, L’Aqp e la Regione Puglia, la quale si era dimostrata disponibile a rimettere sul tavolo i vari progetti alternativi a quello presentato dall’Acquedotto per una rivalutazione tecnica- sottolinea il senatore dei Cor- L’assenza di qualunque presa di posizione dell’amministrazione regionale sta mettendo a rischio la salvaguardia dell’area”.

“Se tale atteggiamento corrispondesse al vero, sarebbe un atto gravissimo che un’ amministrazione pubblica non può permettersi- conclude Zizza- perchè denoterebbe la volontà di non voler ascoltare le altre parti in causa, le diverse associazioni ambientalistiche e, soprattutto, la voce dei cittadini”.

 BrindisiOggi

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