BRINDISI- Sono circa un centinaio le telecamere disseminate nella città di Brindisi, 76 concentrate al quartiere Santa Chiara. Ma di tutte queste nessuna è in funzione. La ragione è presto detta: mancanza di manutenzione.
Il problema della sicurezza, soprattutto dopo le ultime rapine e le ultime spaccate ai danni dei commercianti, diventa così sempre più pesante.
La questione è stata oggetto di discussione nell’ambito del comitato sull’ordine e la sicurezza svoltosi questa mattina presso la prefettura di Brindisi.
Le cento telecamere finanziate, collocate in città, per la videosorveglianza delle aree a rischio, fanno parte di un progetto presentato ad aprile 2009 e finanziato con circa 200mila euro del Programma operativo nazionale sulla sicurezza del Ministero dell’Interno.
La manutenzione sarebbe stata affidata al Comune di Brindisi, ma in realtà in questi anni si è fatto ben poco motivo per il quale gli occhi elettronici sono oramai spenti da tempo.
Eppure proprio grazie a quelle telecamere il 7 giugno del 2012, a distanza di due settimane dalla strage del Morvillo Falcone, fu arrestato Giovanni Vantaggiato. Il suo volto fu immortalato proprio dalle telecamere collocate al rione Sant’Angelo.
Sempre grazie alle telecamere negli ultimi anni sono stati arrestati i responsabili di numerosi altri crimini.
Oggi però nessuno di quei gioielli elettronici funziona e la Prefettura di Brindisi ha presentato richiesta al Ministero dell’Interno per un mini finanziamento da circa 35mila euro per rimetterle in funzione.
Il monitoraggio delle telecamere è affidato alle sale di controllo di polizia e carabinieri. Ma anche il Consorzio Asi di Brindisi ha offerto la disponibilità a collegarle con la control room che attualmente monitora l’intera zona industriale.
“Ho sollevato più volte il problema della sicurezza ed il ruolo delle telecamere quale strumento per il monitoraggio del territorio”dice l’on. Nicola Ciracì dei Conservatori e Riformisti. “A Brindisi ci sono interi quartieri scoperti. Basti pensare al quartiere Sant’Elia o allo stesso centro storico. Attendo che si faccia un attento monitoraggio sul numero effettivo delle telecamere non solo a Brindisi ma anche nei comuni della stessa provincia”.
BrindisiOggi
Chi ci assicura che le telecamere siano rimaste spente apposta? Chi ci assicura che tale situazione sia frutto di un, diciamo, “accordo” scellerato tra chi le doveva tenerle spente e chi voleva tenerle spente per fare i suoi porci comodi? Una ipotesi fantasiosa? Io spero che sia tale, ma non rimarrei sorpreso se tale ipotesi si rivelasse reale.