BRINDISI- Condannati due manager Enel e la società elettrica a risarcire i proprietari dei terreni lungo il nastro trasportato dopo si sono depositate le polveri di carbone. Critici i vertici Enel sulla sentenza del Tribunale di Brindisi. In una nota ufficiale affermano: “Enel Produzione prende atto della decisione del Tribunale di Brindisi che non ha valorizzato la puntuale ricostruzione dei fatti operata nel dibattimento, nel corso del quale sono invece emerse contraddizioni ed incertezze sulle prove prodotte dall’accusa.”
“L’azienda- si legge ancora nella nota- si riserva di valutare le motivazioni della sentenza di primo grado che ha visto la condanna di due dirigenti, anche considerata l’enorme mole di investimenti, oltre 700 milioni di euro, effettuata dalla società negli ultimi anni. Impegno che ha visto un miglioramento continuo delle performance ambientali della centrale Federico II di Brindisi. Nel confidare che le difese dei due dirigenti ottengano una diversa valutazione in appello, coerente con le risultanze istruttorie, Enel Produzione evidenzia come il Tribunale abbia in ogni caso respinto le richieste di risarcimento di oltre 1,4 miliardi di euro avanzate dalle principali parti civili.”
Il tribunale ha respinto la richiesta di risarcimento di Provincia, Comune e associazioni ambientaliste. Solo la Provincia, con la precedente amministrazione guidata da Ferrarese aveva approvato una richiesta di 500mila euro.
E mentre in tribunale il giudice si riuniva in camera di consiglio per scrivere una sentenza storica per la città di Brindisi in termini ambientali, Enel consegnava 14 defibrillatori per le palestre delle scuole comunali.
BrindisiOggi
Grazie ENEL come sei umana…….