Provincia: funzionari spediti in uffici senza competenze, “in biblioteca le lampadine ce le portiamo da casa”

BRINDISI- La funzionaria della Protezione civile spedita in Tribunale, il funzionario della Cultura mandato a  lavorare alla Motorizzazione, quello dei Servizi sociali è andato ad occupare un posto alle Agenzie delle Dogane, così come l’esperto di acque meteorologhe è finito alla Procura. Questi sono solo alcuni dei risultati della legge Delrio, che ha spedito i lavoratori della Provincia a ricoprire i ruoli più disparati senza tener conto né di esperienza, né di titoli di studio. Eppure si sta parlando di gente ultra 50enne che deve ricominciare da capo dopo oltre 20 anni di lavoro.

Questi spostamenti sono stati definiti dal portale governativo che ha regolato la mobilità dei dipendenti della Provincia e Croce Rossa. In questo si è concretizzata l’abolizione della Provincia voluta nella riforma di Delrio.

Alla Provincia sono rimaste le competenze per l’edilizia scolastica, le strade, la rete stradale e ambiente, passate  invece alla Regione musei, biblioteche, turismo e polizia provinciale. Ma le cose non vanno meglio neanche qui.  I dipendenti sono passati all’ente Regione ma lo stesso non vale ancora per la gestione delle loro strutture. “Non esiste ancora- spiega Evy Galiano della Cgil- la convenzione con la Regione che sancisca il passaggio di gestione della biblioteca e del museo. Praticamente ancora non si capisce chi deve pagare la luce e l’acqua della struttura così come di qualsiasi servizio per gestire la biblioteca. Chi compra i libri o chi paga i giornali.”

“Per ora le lampadine- aggiunge Galiano- ce le siamo portate da casa”.

Situazione precaria anche per i lavoratori diretti della Provincia che si occupano delle competenze rimaste all’ente di via De Leo. All’orizzonte solo incertezze sul loro futuro occupazionale. Ogni tanto da queste parti si teme che non ci siano gli stipendi a fine mese, con un bilancio precario che ha subito tagli e che potrebbe subirne degli altri.

Lu.Po.

5 Commenti

  1. Ce gente che non le lampadine,ma anche la lampada e la scrivania si porterebbe da casa pur di avere uno straccio di lavoro,ma chi eè stato fortunato tutta la vita,questo non lo potà mai capire e qundi dice sproloqui.

  2. Tutto sommato rimangono fortunati: ” Accompagnati dalla “fortuna” quando sono stati assunti ed ora a conservare un posto di lavoro.

  3. Prima di fare domande è buona regola informarsi, caro sig. De Cristoforo, si evitano così giudizi e considerazioni frutto solo d’ignoranza, la stessa che ha portato una politica piccola e miope a considerare le Province inutili!

    • C’è poco da essere risentiti, caro sig. Carone. Che le province fossero un ente INUTILE è una cosa che si sapeva fin dalla notte dei tempi e la loro cancellazione è un argomento di cui si parla da almeno una quindicina d’anni. La loro esistenza era tale solo nell’ottica del poltronificio di stato, delle posizioni di rendita e di potere, per distribuire tanti “vantaggi” ai compagni di merenda della politica. Con ciò non si vuol dire nulla contro chi ha lavorato con onestà e dedizione, sebbene per un ente inutile. Per cui, visto che lei molto probabilmente starà continuando a lavorare( ed a percepire uno stipendio), si ritenga pure un fortunato , trattato , insieme ai suoi colleghi, con magnanimità ed indulgenza. E rivolga il suo pensiero a quanti altri padri di famiglia sono stati gettati in mezzo ad una strada senza pietà e misericordia perchè la loro azienda , la loro fabbrica, ha chiuso i battenti. Loro forse non avevano gli stessi diritti suoi? Loro erano lavoratori di serie B? Si trovi da solo una risposta, vista la sua grande “cultura”. Mi stia bene, carino.

  4. Il solito pasticciaccio all’italiana, la solita “frittata” tipica di quella che è la più immane cancrena della nazione: la pubblica amministrazione. O si tagliano le leggi ed insieme a loro il 50-60% della pubblica amministrazione ( portando gli impiegati pubblici a poche centinaia di migliaia) o avanti non si va. Pazienza per i sindacati che perderebbero un bel pò di tessere. Ma mi piacerebbe capire una cosa: che ci faceva un esperto di ” acque meteorologhe ” alla provincia? La danza della pioggia quando vi era siccità nella provincia di Brindisi, così come faceva lo stregone Sioux nel deserto dell’Arizona?

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