Vittime del Morvillo, risarcimento a metà

Non si può quantificare con il denaro il valore della vita , non si può quantificare con il denaro il dolore ma neppure far finta che quanto sia accaduto quel maledetto 19 maggio dinnanzi all’Istituto Morvillo Falcone di Brindisi non abbia lasciato cicatrici più profonde di quanto raccontano i volti ed i corpi delle giovani vittime .Veronica , Azzurra, Selena, Sabrina e Vanessa verranno risarcite dall’assicurazione scolastica  solo a guarigione completata , quando cioè saranno valutati da un medico di parte i danni permanenti, altresì detti funzionali.  Al momento la Reale Mutua Assicurazioni , secondo il contratto stipulato con la scuola , ha l’onere solo di coprire le spese per le operazioni chirurgiche archiviando di fatto le ustioni come danni estetici quindi non risarcibili.  La morte di Melissa Bassi poi è stata già “liquidata”, i genitori della quindicenne, ha comunicato la stessa agenzia assicurativa avrebbero ricevuto l’indennizzo secondo il massimale previsto, ottantamila euro. Burocrazia a parte, il polverone sollevato in questi ultimi giorni sull’ammontare dell’indennizzo e le valutazioni fatte dall’assicurazione non restituisce certo Melissa alla sua famiglia e neppure contribuisce a riportare alla normalità la vita delle ragazze sopravvissute ad un incubo che resterà nei loro occhi per sempre. Intanto però la questione arriva in Parlamento, il capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Finanze al Senato Elio Lannutti ha inviato una interrogazione. “ Il governo- chiede il senatore- intervenga subito per imporre alla compagnia Reale Mutua Assicurazioni il rispetto dei diritti degli assicurati”. Mentre il ministro alla Pubblica Istruzione Profumo ha ribadito l’impegno affinchè le famiglie delle vittime ricevano il massimo sostegno .  Piena disponibilità anche da Puglia per la Vita , la onlus, che vede Massimo Ferrarese presidente affiancato da Albano Carrisi, garantisce il proprio impegno a promuovere tutte le iniziative possibili per aiutare le vittime e le loro famiglie a partire da un contributo economico erogato secondo un criterio di quantificazione proporzionale alle ferite subite dalle giovani.

  di Lucia Pezzuto

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