Referendum, NCD-Area Popolare spiega le ragioni del “SI”

BRINDISI- A due mesi dall’appuntamento con il Referendum Costituzionale,  scende in campo anche NCD-Area Popolare.

Cosimo De Michele, vice coordinatore provinciale Brindisi NCD-Area Popolare scrive: “Per un liberal-socialista e riformista come me, la migliore scelta sia quella di votare SI al referendum di Dicembre. Perché il mio non è un sì fideistico, di parte, ma un SI per coerenza. Perché sarebbe contraddittorio, per non dire ipocrita, non farlo dopo aver per venti anni affermato che uno dei maggiori ed atavici  problemi dell’Italia è lo stallo, l’immobilismo istituzionale, e quindi di scarsa efficienza politica, causato dalla vecchia Costituzione, soprattutto con il suo anacronistico “bicameralismo perfetto”;  sarebbe inopportuno irrigidirsi ora che, finalmente, qualche passo viene fatto nella direzione che in questi anni avevamo indicato”.

 “Un sì convinto e coscienzioso perché finalmente superiamo il vanto nazionale della Costituzione più efficiente e democratica del mondo- aggiunge-  E, di conseguenza, si mettono per la prima volta  le basi  per un rilancio socio economico del nostro paese, consentirgli di rinnovarsi e modernizzarsi, di stare al passo con l’Europea e le grandi potenze mondiali.  Un sì riformista perché dobbiamo combattere prima di tutto in noi stessi l’idea che il cambiamento, a prescindere dalla colorazione politica che lo propone, sia il nemico ed il peggio da abbattere. Un sì liberale, soprattutto, perché sono certo che uno dei problemi italiani, se non il più importante, è l’estremismo politico: il voler strumentalizzare sempre e comunque, politicamente e partiticamente, ogni aspetto della vita pubblica”.

Spiega così la scelta del SI al referendum, ma poi parlando del ruolo della politica dice: “  La politica, invece, dovrebbe fare non uno ma mille passi indietro nella società e un referendum costituzionale come questo dovrebbe stimolare una virtuosa discussione ed acceso confronto, anche ad un dividersi sul suo contenuto, di garanzia o meno per tutti i cittadini, ma non su altro. Ecco perché, se anche questa volta così non sarà, e ci sono tutti i presupposti, sta ai liberal-riformisti lanciare un forte segnale di rottura con il passato: mantenendo una identità politica e non partecipando al gioco dei renziani e degli antirenziani”.

BrindisiOggi

 

3 Commenti

  1. Che cosa?Io ho solo espresso il mio punto di vista senza pretendere che sia condiviso da chi la pensa diversamente.Pertanto,se qualcuno non è d’accordo,intanto,si limiti a uno specifico commento,e se ha individuato l’occasione giusta per dire qualcosa di diverso ,è un suo diritto,e non la sprechi scegliendo, in modo sbagliato,di giudicare senza aggiungere nulla a un utile confronto.

  2. “UNO DEI MAGGIORI E ATAVICI PROBLEMI DELL’ITALIA È LO STALLO,L’IMMOBILISMO ISTITUZIONALE CAUSATI DALLA VECCHIA COSTITUZIONE”.Il rispetto delle idee degli altri e la libertà di dissentire fanno parte della cultura democratica.Per me
    i tempi moderni non chiedono nulla di più che il RISPETTO mancato di quanto stabilito nel passato da coloro che,INSIEME,hanno voluto e saputo costruire uno stato libero e democratico,togliendo,però,tutto,ma proprio tutto il marcio delle violazioni e dei calpestamenti che le stesse istituzioni in campo nazionale,regionale e oltre ci hanno offerto con leggi ad personam e ad Castam.Si sono autorizzate a creare e legittimare la dotazione di ogni privilegio,della immunità,del finanziamento dei partiti,dei vitalizi per diritti vergognosamente acquisiti,l’affarismo con le mazzette diventato la regola degli scandali giornalieri.Se tutto questo continuerà a far comodo ai politici avremo soltanto preso in giro i cittadini e si continuerà ancora a dare la colpa alla Costituzione.La sua riforma,se necessaria deve essere compito e patrimonio comune,il più condiviso possibile,e non espressione di un indirizzo di una parte di un partito o del parere contingente di alcune forze politiche su altre.Perchè oggi non c’è la credibilità di modificare la legge più importante dello Stato, dopo aver assistito a espedienti di migrazione di circa 300 onorevoli che non ricordano più a quale partito appartenevano ieri o appartengono oggi e da quali elettori sono stati eletti, avendo preferito l’approdo verso dove si può partecipare al governo con una poltrona,una seggiola o anche uno sgabello.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*