“Brindisi Capitale, Roma riconosciuta solo nel 2001”

INTERVENTO/ Dai Cenni Storici di Salerno Capitale, ho appreso che all’inizio del 1944 la città di Salerno fu scelta per ospitare il governo Badoglio, dopo Brindisi, sede dal 9 settembre 1943 del Re e del gabinetto: dall’ 11 febbraio al 15 luglio 1944 Salerno fu sede del Governo e residenza reale.

A Salerno la Presidenza del Consiglio, il Ministero dell’Interno ed il Ministero dell’educazione Nazionale furono ospitati nel “Palazzo Comunale”, mentre il Ministero dei Lavori pubblici e quello dell’Agricoltura e Foreste andarono nel “Palazzo Natella” nel centro storico che ospitava anche gli uffici di collocamento con il Ministero della Marina e con quello della Guerra (rimasti a Brindisi). Il Ministero di Grazia e Giustizia fu ospitato nel “Tribunale cittadino”, il Sottosegretariato per le Poste e Telegrafi fu al “Palazzo delle Poste”, il Ministero degli Esteri al “Palazzo Barone”, il Ministero delle Finanze presso l’edificio delle Coorporazioni; il Ministero dell’Industria e Commercio era sistemato invece a Viesti sul Mare nelle scuole elementari locali.

L’ 11 febbraio 1944 si trasferì a Salerno il primo governo di Pietro Badoglio, a cui parteciparono due ministri salernitani: Raffaele Guariglia agli esteri e da Giovanni Cuomo all’educazione nazionale. Mercoledì 16 febbraio 1944 la “Gazzetta Ufficiale” reca come luogo di stampa non più Brindisi, ma la città campana.

Nell’aprile successivo fu creato il Governo Badoglio: il 27 aprile 1944 si riunì il primo Consiglio dei ministri del governo di unità nazionale dopo la caduta di Benito Mussolini e del Fascismo, primo passo verso la restaurazione della democrazia in Italia.

Brindisi Capitale del Regno del Sud, invito particolarmente i giovani a leggere il Resoconto della conversazione tenuta nell’Istituto magistrale “Palumbo” di Brindisi il 14 ottobre 1993 da Denis Mack Smith (Londra 1920) Storico di fama internazionale, per Rizzoli ha pubblicato Storia di cento anni di vita italiana visti attraverso il “Corriere della Sera” (Rizzoli, 1978) e successivamente ha lavorato con Benedetto Croce.  Raffaello Uboldi (Milano 1926), giornalista e scrittore,  gli Interventi di Franco Arina, Sindaco di Brindisi  Antonio Maglio, vicedirettore di «Quotidiano»del giornalista Renato Minafra e del pubblico

Brindisi capitale d’Italia – Funzioni strumentali

www.funzioniobiettivo.it/medie_file/8_settembre/Franco_Arina.htm   Cache Questa finalità si propone di perseguire il Comitato di Brindisi capitale, con alcune … Antonio Maglio, vicedirettore di «Quotidiano »  ( CTRL + clic per aprire il collegamento ).

La capitale d’Italia non è sempre stata Roma. Dal 17 marzo del 1861, giorno della proclamazione del Regno d’Italia, sono succedute nel tempo cinque diverse città. La prima in ordine cronologico è stata Torino, già capitale del Regno di Sardegna, proclamata capitale del nuovo Stato

L’Italia, per ottenere il ritiro delle truppe francesi dallo Stato Pontificio, il 15 settembre 1864 stipulò con la Francia la Convenzione di settembre, venne scelta Firenze, che fu capitale del Regno d’Italia a partire dal 1865.

Il 1º settembre del 1870,  conquista di Roma, culminata con la famosa Breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870. Pochi mesi dopo, il 1º luglio 1871, Roma venne proclamata capitale d’Italia.

Da allora ci furono due brevi periodi nei quali la capitale fu trasferita altrove, entrambi durante la Seconda Guerra Mondiale. Tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, dopo l’armistizio con gli Alleati e la fuga di Vittorio Emanuele III da Roma, la città di Brindisi offrì rifugio all’intera dinastia Savoia e ai vertici militari diventando a tutti gli effetti capitale d’Italia.

Dal febbraio 1944 e fino alla liberazione di Roma (inizio giugno 1944) la capitale fu invece Salerno, dove si trasferirono la famiglia reale e il governo, dopo lo sbarco degli Alleati.

La città di Roma ha ottenuto il riconoscimento costituzionale dello status di capitale soltanto nel 2001 con la riforma del Titolo V della Costituzione italiana con la legge costituzionale 18 ottobre 2001 n.3.che sostituisce l’art 114 della Costituzione dichiarando Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento”. chiudendo ogni possibilità di riconoscimento di Capitale alla Citta di Brindisi e quella di Salerno.

Aldo Indini – Cultore di Storia locale

1 Commento

  1. Prima di tutto un grazie al sig.Indini per le informazioni storiche che ci ha fornito nell’articolo.Si, è così: Salerno e Brindisi non sarebbero MAI state riconosciute, anche se per breve tempo, capitali d’Italia in quanto città del Sud, del Meridione d’Italia. Di quella parte del Paese che non ha mai trovato, o saputo trovare, la forza e la dignità di riscattarsi.La foto dell’articolo è stata scattata all’interno dei famosi hangars Savigliano, nell’aeroporto militare di Brindisi. In quegli hangars dove non solo è passata la Storia d’Italia, ma che per decenni hanno visto svilupparsi e consolidarsi una formidabile tradizione industriale tecnico-aeronautica di Brindisi. Ed ora ridotti ad un deposito ( di non si sa che cosa…) di questa ONU, senza che nessuno degli INFAMONI dei politici brindisini avesse fatto qualcosa perché uno scempio del genere non avvenisse e tanti posti di lavoro non si perdessero. I nomi dei politici li sapete TUTTI: è inutile che ve li elenchi.

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