Gli artisti brindisini dicono no alle trivelle, manifestazione in piazza con musica e teatro

 BRINDISI-  Artisti brindisini contro  le trivelle in mare. Musica e teatro in piazza per a favore del “si” in vista del referendum di domenica prossima.

“Brindi SÌ, artisti contro le trivelle” è il titolo della manifestazione in programma venerdì 15 aprile prossimo a partire dalle ore 19 in piazzetta Rubini (nel centro storico cittadino, nei pressi di Corso Garibaldi)

L’evento organizzato dalle due realtà locali Binario 23 e Ottavio wine bar food vuole essere un’importante testimonianza in favore dell’ambiente, un modo per sensibilizzare la cittadinanza in vista del referendum popolare che si terrà domenica 17 aprile  prossimo.

L’iniziativa nasce “dal basso” con spirito apolitico e con la volontà comune di salvaguardare una delle risorse regionali e nazionali più importanti: il mare.

Sarà una festa di musica e arte durante la quale si esibiranno alcuni dei progetti musicali indipendenti più interessanti del territorio che hanno sposato appieno la causa:

Amerigo Verardi,

Minimanimalist,

Maffei,

Miope,

Versi Verlan,

Dead with Mushrooms & Noemi Castagnanova,

Elektrojezus, 

Maggiore

Max Scarano.

Inoltre, è prevista la partecipazione dell’attrice e regista brindisina Sara Bevilacqua con un monologo teatrale.

Organizzato in pochissimo tempo, l’evento ha raccolto immediatamente il sostegno e l’entusiasmo di associazioni e movimenti che porteranno la propria testimonianza: oltre a Legambiente, saranno presenti i rappresentanti del comitato Save Torre Guaceto, del movimento No al Carbone, di Flow, del WWF, dell’Unione degli studenti, di Italia nostra e di ExFadda – L’officina del sapere.

Nella piazzetta sarà allestita una mostra fotografica dai ragazzi dell’Uds rappresentativa delle problematiche territoriali legate all’intervento industriale.

Durante la manifestazione, sarà ricordato che il referendum sulle trivelle è stato promosso per l’abrogazione di una norma introdotta con la legge di stabilità 2016 che prevede l’estensione delle concessioni per le attività estrattive entro le 12 miglia nautiche dalla costa fino ad esaurimento del giacimento. Nonostante le società petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove concessioni per estrarre in mare entro le 12 miglia, quindi, le ricerche e le attività petrolifere già in corso non avrebbero comunque scadenza certa.

Per garantire un futuro al mare, per incentivare il turismo, per intraprendere la strada delle nuove fonti di energie, occorre votare “Sì” al referendum. In questo modo, le attività di estrazione andranno progressivamente a cessare secondo la scadenza “naturale” fissata al momento del rilascio delle concessioni.

BrindisiOggi

1 Commento

  1. Carissimi lettori…
    Tutti vorremmo un ambiente più pulito… per i nostri figli e per salvaguardare il ns. Territorio e paesaggio. Ma non è con un SI a questo referendum che risolveremo le cose.
    Le cose si risolvono facendo investigazioni ambientali e convertendo centrali come quella di cerano in centrali che possano produrre energia senza aggredire l’ambiente.
    Cosa ne sapete della FPSO Firenze? Beh… io ci sono stato a bordo… li a differenza dell’inciviltà che spesso vediamo nei ns. Comuni si fa la raccolta indifferenziata a certi livelli e criteri. Credete quindi che chi gestisce questa piattaforma voglia inquinare? Sbagliate. Il problema qui è uno : MANCA UNA LEGGE CHE OBBLIGHI AD INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORDINARIA E VERIFICHE AMBIENTALI COSTANTI. SOLO COSÌ SALVAGUARDIAMO LA NATURA, IL PAESAGGIO E I POSTI DI LAVORO.
    IO INVITO TUTTI VOI INVECE A VOTARE NO.
    NO PERCHÉ L’ITALIA DEVE CRESCERE. E UNITAMENTE CERCHIAMO NOI DI INDIRRE UN REFERENDUM PER STABILIRE REGOLAMENTI PIÙ SEVERI PER LE GRANDI INDUSTRIE.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*