Diritto di parola/ Aspettando le elezioni….. con la speranza che Brindisi se la cavi

INTERVENTO/ Calma apparente in città, o quasi.

In realtà qualcosa bolle in pentola e cova sotto la cenere : sembra come al solito di assistere ad una partita a scacchi fra giocatori di uno schieramento e l’altro, alcuni abili ed avvezzi a bleffare, a mescolare continuamente le carte in tavola, a spostare le pedine a proprio uso e consumo.

Due  le candidature sin qui ufficializzate, per il resto si rincorrono voci, congetture, pettegolezzi, veti incrociati,smentite.

Qualcuno, addirittura, malignando, ipotizza che a nessuno convenga vincere in questa competizione elettorale, vista la situazione a dir poco difficile nella quale si trova la città.

Paradosso della politica, fantasie allo stato puro, mezze verità sussurrate…. ?

Magari nutrendo finanche  qualche dubbio, circa l’ineluttabilità del voto nel prossimo mese di giugno.

Intanto, continuiamo a scontare, causa la scarsa autorevolezza ed intraprendenza di taluni rappresentanti politici del nostro territorio, una posizione di subalternità e debolezza, rispetto alle scelte operate dal Governo Nazionale e da quello Regionale.

E’ sufficiente rammentare, al riguardo, la questione dell’Autorità portuale, della quale nessuno più ne parla!

Cui prodest, a chi giova questo silenzio, visto che si tratta del nostro porto, cioè tanto per ribadire  un’ovvietà, di quella che dovrebbe essere la nostra maggiore risorsa?

Appare altresì evidente e lampante, la scarsa attenzione e considerazione nei confronti dei cittadini elettori, che invece dovrebbero a giusto titolo esercitare il diritto di sussidiarietà, elemento fondamentale della democrazia partecipata.

A Brindisi, guai a pronunciare la parola “ primarie” !

Eppure se praticate, potrebbero rappresentare un’efficace risposta alla dilagante sfiducia verso la politica, che attanaglia gran parte del corpo elettorale.

Dovrebbero essere esigibili, anche per favorire la legittimazione dei diversi candidati sindaci.

Ne possono o devono essere, un’opzione praticabile o meno, a seconda della convenienza di questo o quel personaggio.

Assenti, inoltre, i programmi, le idee progettuali, le proposte per una Brindisi che possa auspicabilmente voltare pagina.

Non sarà certo una passeggiata per chiunque, né si potrà sfogliare il libro dei sogni.

E’ inutile promettere la luna, se manca l’acqua nel pozzo.

Brindisi ha bisogno dell’aiuto di tutti per uscire da una situazione che avvilisce e mortifica.

Proprio per questo è il momento della responsabilità.

Le classi dirigenti dei partiti, dovranno trovare al proprio interno, le migliori energie ed intelligenze, per metterle al servizio della cosa pubblica.

Bando, quindi, ai personalismi sfrenati ed agli egoismi.

Bisogna anteporre gli interessi della città a quelli personali.

A Brindisi, è bene ribadirlo, ci sono tante persone oneste, serie, preparate, disinteressate ed immuni dalle solite logiche e prassi consuetudinarie, che tanti danni hanno provocato in passato, che potrebbero fornire un contributo importante in termini di competenze , professionalità, voglia di fare ed entusiasmo.

Sempre che i partiti ,  vogliano davvero rinnovare i propri organismi dirigenziali e le rispettive rappresentanze politiche.

Senza nulla togliere, comunque,il diritto a partecipare a  chi ha sempre dimostrato nella sua lunga testimonianza politico-amministrativa, serietà, competenza, rettitudine,moralità, autorevolezza,attaccamento incondizionato e disinteressato alla città.

Già, perché è altrettanto vero, che Brindisi in questa congiuntura che sta vivendo, non potrà essere amministrata da dilettanti allo sbaraglio.

Per una volta pensiamo ai nostri figli, ai bambini brindisini, ai quali dovremo un giorno consegnare una città diversa, più inclusiva, della quale possano sentirsi orgogliosi e fieri di appartenere.

Nella quale dovranno, ma, soprattutto,avranno voglia di vivere!

E’ pura utopia, ingenua illusione, sperare che ciò accada?

Francesco Buongiorno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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