LECCE- Convalidato il sequestro degli ulivi. Il gip, Alcide Maritati, del tribunale di Lecce ha accolto la richiesta della Procura di sequestro preventivo degli alberi interessati dalle richieste di rimozione volontaria e quelli già destinatari di provvedimenti di “ingiunzione e prescrizione di estirpazione di piante infette emessi dall’Osservatorio fitosanitario regionale”.
Nelle motivazioni della convalida la “mancanza di un nesso accertato tra la malattia e batterio”.
Il giudice non è entrato nel merito delle accuse di falso e diffusione colposa della malattia. Queste al momento non sono ritenute rilevanti ai fini del sequestro. La malattia sussiste ma indipendentemente da come si sia diffusa per il giudice conta bloccare la devastazione ambientale. In pratica si contesta il modo in cui si è intervenuto con l’uso sconsiderato di diserbanti, fitofarmaci e pesticidi. A completare il quadro la mancanza anche della Vas, Valutazione ambientale strategica, nel piano Silletti.
Infine il giudice conclude che “l’eradicazione non è servita a nulla”.
Ora bisogna ripartire da zero con altri metodi, soprattutto meno invasivi.
Anche perché si prospetta un rischio enorme: la desertificazione. Gli alberi di ulivo nel Salento rischiano di non attecchire più là dove invece sono nati e hanno fatto la storia e la radici di questa terra.
Dal punto di vista giudiziario tuttavia resta il riesame e la battaglia per salvare gli ulivi è tutt’altro che chiusa.
Noi vi riproponiamo un reportage sulla eradicazione degli ulivi e la Xylella, realizzato da Lucia Portolano, nelle interviste agli agricoltori di Torchiarolo potrete ascoltare i loro dubbi e le loro perplessità . Gli stessi che oggi sono al centro dell’inchiesta della magistratura.
Lu.Pez.
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