8 marzo a Brindisi, un corteo per ricordare le 124 donne ammazzate

BRINDISI–  STOP AI FEMMINICIDI, MAI PIU’ UNA. Brindisi festeggerà la sua festa delle donne con un corteo silenzioso che questo pomeriggio partirà alle ore 18.00 da Piazza Crispi, stazione ferroviaria e proseguirà per corso Umberto I, per concludersi in piazza della Vittoria.  Le partecipanti saranno vestite di nero e indosseranno  un cartello con i nomi delle 124 donne che, in Italia nel 2012,  sono state uccise da  familiari e conoscenti. In piazza della Vittoria avrà luogo una performance che vedrà la sistemazione di 124 paia di scarpe femminile rosse a simboleggiare le vittime dei femminicidi. L’iniziativa sarà animata da una pluralità di voci attraverso  interventi, testimonianze e  monologhi teatrali.

Alla manifestazione, organizzata dall’Associazione IO Donna, hanno aderito le associazioni culturali Meridiani Perduti di Sara Bevilacqua, Teatro delle Pietre con Stefania Savarese, le Bad Girls della coreografa ed insegnante Silvia Bevilacqua, l’attrice Rosangela Bovenga, docenti e studentesse di alcuni Istituti di Scuola Media Superiore di Brindisi, le Mamme No al Carbone, la CGIL Camera del Lavoro Territoriale di Brindisi.

Sarà proposto il flashmob del ONE BILLION RISING con la danza di “Break the chain” che durante l’iniziativa mondiale del 14 febbraio V-DAY ha visto la partecipazione anche nella nostra città di centinaia di persone e soprattutto di giovani studentesse.

In prosecuzione delle precedenti iniziative nazionali ed internazionali,  continua l’impegno delle promotrici ad estendere la denuncia culturale e politica sulla violenza contro le donne; a rivendicare che le  istituzioni pubbliche assumano la responsabilità di realizzare servizi, progetti, educazione e formazione per contrastare ogni forma di violenza di genere, rompendo definitivamente con  silenzi, indifferenza e complicità che alimentano  linguaggi, stereotipi e comportamenti abusivi e discriminatori verso le donne; a richiedere il finanziamento adeguato e continuativo dei Centri Antiviolenza gestiti dalle associazioni femministe che da decenni  forniscono sostegno alle donne coinvolte e promuovono azioni e progetti di sensibilizzazione rivolti alle giovani generazioni.

“I diritti umani delle donne vanno affermati e salvaguardati nei fatti-affermano gli esponenti di IO Donna- e la ratifica della Convenzione di Istanbul del 2011dell’Unione Europea  è il primo passo che il nuovo Parlamento deve compiere in tale  direzione”

Brindisioggi

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