BRINDISI- (Da Il7Magazine) “Il Paradiso può attendere” recitava un vecchio film di Warren Beatty e Buck Henry del 1978, qui a Brindisi la pellicola sembra riavvolgersi e del Paradiso resta solo il nome. E’ uno dei quartieri più popolosi della città, mille progetti per strapparlo ad una storia cruda e spesso cruenta ma ad oggi poco è stato realizzato e di promesse la gente non sa più che farsene. Balzato alle cronache cittadine negli anni ’90 per essere considerato la culla della “Marlboro City”, oggi tenta ancora con fatica un riscatto. Oggetto dei programmi elettorali dei politici in corsa per le poltrone, trascurato dagli amministratori che non riescono a portare a concretizzare i mille progetti mirati alla valorizzazione e alla rigenerazione urbana del quartiere. Era il 2019 quando il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, annunciava la disponibilità di 5milioni di euro per il progetto “Paradiso urban community”, un progetto cucito su misura per il quartiere Paradiso. Il finanziamento rientrava nel Programma Operativo Puglia 2014-2020 (FESR-FSE) “Rigenerazione Urbana Sostenibile”. Quattro i progetti finanziati mirati all’uso di energia sostenibile al miglioramento della qualità della vita, all’ adattamento al cambiamento climatico, alla prevenzione e gestione dei rischi, alla tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali, all’ inclusione sociale e alla lotta alla povertà. In particolare un 1.170.000 euro sarebbe stato impegnato nell’efficientamento del mercato coperto, nella riqualificazione e messa in sicurezza dell’asse viario di via Carducci, nella realizzazione di aree e percorsi pedonali di collegamento e nella realizzazione di nuova pista ciclabile su via Torretta di collegamento con pista ciclabile Pittachi. Mentre 260.000 euro sarebbero stati utilizzati per l’ incremento della superficie permeabile, rimozione di elementi artificiali, disimpermeabilizzazione di Parco Bove ed aree limitrofe. Ben 740.000 euro sarebbero stati spesi per il progetto di completamento della fogna pluviale all’interno di Parco Bove con separazione acque nere dalle bianche e completamento schemi idrici di fognatura pluviale. Progetto per il recupero il trattamento ed il riuso dell’acqua piovana per gli spazi a verde di Parco Bove. Infine 2.830.000 euro da impiegarsi nel recupero e rifunzionalizzazione dell’ex consultorio e degli spazi di pertinenza antistanti per realizzare la casa della legalità e del benessere. Recupero e rifunzionalizzazione dell’ex delegazione comunale. Lo stesso assessore comunale alle Programmazione economica e alle Politiche giovanili, all’epoca Roberto Covolo, descrivendo i progetti parlava del coinvolgimento attivo della cittadinanza attraverso una serie di incontri con il quartiere. “Una grande assemblea pubblica di quartiere e tutti gli incontri necessari con gruppi piccoli e grandi di cittadini, per una campagna d’ascolto che individui i bisogni più urgenti, idee, proposte da trasformare in progetti e coinvolga tutti nel processo- diceva- I cittadini dovranno sapere come spenderemo ogni centesimo dei fondi disponibili”. Non meno di due anni fa il Comune annunciava l’apertura dell’area mercatale della “Corazzata”, dove gli spazi non sarebbero solo stati destinati al mercato ma anche all’aggregazione e alla cultura. “Puntiamo quindi non solo a rimettere a posto edifici e quant’altro- diceva Covolo- ma anche ad una proposta culturale per il quartiere Paradiso, altrimenti, rimettere a posto le “pietre”, non significa portare a termine alcuna rigenerazione urbana. Partiamo dal Paradiso, per ora perchè ci sono le condizioni, ma l’intenzione è di proseguire questo lavoro in tutte le periferie”. E’ inutile a dirlo di tutta questa progettualità e dei buoni propositi ben poco si è concretizzato, anzi quasi niente. Oggi solo con grande fatica il Comune di Brindisi porta a casa il finanziamento di 3milioni di euro da impiegare per la realizzazione di 30 alloggi popolari tra Parco Bove e Paradiso. Il fondo arriva dal “Programma dell’Abitare Sostenibile e Solidale”, della Regione Puglia, quindi altra cosa rispetto al quello della Rigenerazione Urbana. I progetti di edilizia residenziale sono stati proposti dal Comune di Brindisi e realizzati in collaborazione con Arca Nord Salento. Le somme saranno destinate: alla realizzazione di un programma costruttivo su aree comunali denominate “Parco Bove” di circa 15 alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale e 15 alloggi di proprietà dell’Agenzia Arca Nord Salento, in via Galileo Galilei; alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria nell’ambito di insediamenti di edilizia residenziale pubblica, a servizio dell’area ex Parco Bove, del quartiere Paradiso, e dell’area relativa al quartiere CEP Paradiso. Tutto questo quando ancora trenta famiglie di Parco Bove attendono la consegna delle nuove abitazioni popolari nella zona Torretta e ogni giorno continuano a combattere con la fogna che esplode direttamente all’interno delle baracche dove ancora vivono. Questo perché il progetto di completamento della fogna pluviale all’interno di Parco Bove con separazione acque nere dalle bianche e completamento schemi idrici di fognatura pluviale, per il quale era stato stanziato 740mila euro non è mai stato realizzato. In compenso sulle palazzine lungo via Egnazia, all’interno delle aree condominiali lo scorso anno sono comparsi due murales realizzati da due artisti locali. I murales sono frutto di un progetto legato alla realizzazione del primo parco urbano street art a Brindisi. Un’idea promossa da Arca Nord Salento, dall’Agenzia Regionale per la Casa e dall’assessorato alla Pianificazione Territoriale della Regione Puglia che prevedeva la realizzazione di murales lungo le facciate di venti complessi abitativi tra via Egnazia , via Renato Serra e strada della Torretta. Il parco urbano street art sarebbe dovuto andare ad integrare il progetto di rigenerazione urbana del quartiere Paradiso e per questo vedeva la partecipazione anche del Comune di Brindisi oltre all’Assessorato Regionale all’Industria Turistica e Culturale, al Polo Biblio-Museale di Brindisi, al Teatro Pubblico Pugliese e alla Biennale dei giovani artisti d’Europa e del Mediterraneo e al Polo Biblio-Museale Regionale. In sintesi , Arca Nord Salento investiva 12milioni di euro nella ristrutturazione delle palazzine, così come effettivamente sta facendo, mentre attraverso i fondi reginali per il turismo si investiva dei fondi in un parco urbano che avrebbe dovuto contenere ben quaranta murales. Al momento ne sono stati realizzati solo due realizzati da due artisti internazionali, uno dei quali nato e cresciuto a Brindisi, Andrea Sergio, in arte mr Wany, e Mattia Campo Dall’Orto. Il primo murales è stato realizzato da Del Campo e rappresenta una grande fetta d’anguria, con tanti libri al posto dei semi. Ai piedi del frutto, una bambina che legge, momento di riflessione e raccoglimento, un invito alle giovani generazioni rispetto al piacere della lettura, dispositivo di conoscenza e crescita. Allo stesso tempo la forza espressiva dei colori saturi e densi rievoca la spensieratezza dell’estate e dell’infanzia e sembra fissare sul muro l’augurio di un futuro sereno e ricco di possibilità di sviluppo. Il secondo è firmato mr Wany e rappresenta un bimbo che gioca con una Alfetta. Entrambi i murales si trovano sulle facciate di due palazzine popolari di proprietà di Arca Nord lungo via Egnazia. L’idea era dare un volto nuovo al quartiere attraverso l’arte e di rendere visibili queste opere anche per chi fosse semplicemente passato lungo la strada. In realtà i murales si trovano all’interno di aree condominiali, la visibilità non è il massimo ma l’entusiasmo dei residenti non è mancato. Peccato che anche questo progetto sia stato solo abbozzato ed ancora una volta il quartiere è costretto a vivere di piccoli momenti di gloria che si esauriscono nel tempo di una inaugurazione e di una sfilata istituzionale, per il resto come dicevamo all’inizio: il Paradiso può attendere.
Pezzuto Lucia per Il7 Magazine
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