Il 13 marzo don Ciotti a Brindisi e Ceglie

BRINDISI – Don Ciotti il 13 marzo prossimo sarà a Brindisi in occasione della XXIII “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. Il presidente di Libera incontrerà studenti e cittadini in quattro diversi incontri tra Brindisi e Ceglie Messapica.

Un momento di confronto importante con la comunità sul tema della manifestazione nazionale che Libera organizza dal 1996, ogni anno in una città diversa, e che per la prima volta a Foggia viene organizzata come Giornata Nazionale dello Stato: “Terra. Solchi di verità e giustizia”.

Il Liceo Palumbo

Il 13 marzo a partire dalle ore 9 fino alle 10,30 don Luigi incontrerà gli studenti delle scuole superiori di Brindisi presso il Liceo delle scienze umane e linguistico “E. Palumbo”. Sarà un dialogo importante con tanti studenti che, assieme ai loro insegnanti, al coordinamento provinciale di Libera e al presidio cittadino dell’associazione, hanno già da tempo avviato il percorso verso la partecipazione alla manifestazione nazionale di Foggia.

Dalle ore 11.30 alle 13.15 don Ciotti incontrerà gli studenti di Ceglie Messapica presso il Teatro Comunale in. Un appuntamento fortemente voluto dal presidio di Ceglie, cittadina che continua a ricordare e ad onorare le sue cinque vittime del caporalato: Pompea Argentiero, Lucia Altavilla, Donata Lombardi, Cosima Valente, Domenica Apruzzese. I loro nomi saranno letti il 21 marzo a Foggia e ovunque sarà celebrata la Giornata della Memoria e dell’Impegno, assieme ai nomi delle altre oltre mille vittime innocenti di mafia.

Don Luigi Ciotti il 13 marzo a Ceglie incontrerà anche i familiari delle braccianti di Ceglie, grazie ai quali è stato possibile ricostruire le amare biografie di ognuna di loro, gli studenti di tutte le scuole di Ceglie, i rappresentanti delle associazioni e delle parrocchie socie del Presidio.

Dalle ore 17 alle 18 sarà di nuovo a Brindisi per l’intitolazione del Presidio cittadino ai finanzieri vittime della mafia Antonio Sottile e Alberto De Falco, alla presenza dei familiari e delle istituzioni, presso il Centro di Aggregazione Giovanile “Brindisi per i Giovani” realizzato all’interno di un immobile confiscato alla criminalità organizzata con accesso dalla Strada per Contardo 60/A, quartiere Paradiso.

Infine dalle 18 alle 19.30 si svolgerà, sempre a Brindisi, l’incontro con i bambini e le famiglie dello stesso quartiere, il Paradiso, con il parroco don Cosimo Zecca e la cittadinanza nella Parrocchia San Nicola in Piazza Grazia Deledda.

“L’associazione Libera il 21 marzo va a Foggia perché le mafie del foggiano sono organizzazioni criminali molto pericolose che facciamo una tragica fatica a leggere. Perché, malgrado l’evidenza, la percezione della cittadinanza è ancora bassa. Una mafia, quella foggiana, così invasiva da spaventare. Le mafie foggiane sparano mentre le altre mafie non sparano più. Le mafie foggiane, tutte le mafie foggiane, mantengono la loro evidenza violenta laddove le altre mafie impongono il silenzio. Foggia è una città sotto attacco. La Capitanata è una provincia sotto attacco”.

“Dall’inizio del 2017 sono 17 le persone morte ammazzate, cui si aggiungono due casi di “lupara bianca”, su una popolazione di 620 mila abitanti. Un dato tanto impressionante quanto ignoto. La criminalità organizzata del foggiano vive dell’ignoranza che la circonda. Per esempio, quella di quanti continuano ad associarla alla Sacra corona unita, come fosse una cosa sola con quest’ultima. Cosa che non è, e anzi, le stesse mafie della provincia di Foggia hanno, tra loro, peculiarità che le differenziano. E così, la manifestazione del prossimo 21 marzo 2018 serve innanzitutto a questo: a generare consapevolezza e a colmare un ritardo storico, figlio della sottovalutazione”.

“Serve non a colpevolizzare un contesto, magari tacciandolo tout court per mafioso, ma a spiegare quel che ci raccontano le indagini, le inchieste, le morti per strada e nelle campagne, i fatti. Serve a dire che la mafia foggiana è sì violenta e triviale, ma ha profondamente le mani nell’affare. E che i soldi di quell’affare, di quegli affari, vengono tolti a tutti. E che, quindi, le mafie sono il freno allo sviluppo, tanto economico quanto civile. La manifestazione del prossimo 21 marzo è un modo per rompere in modo definitivo con questa logica muta, per riscattarsi dal fallimento culturale che non assolve nessuno, ma che coinvolge tutti” conclude Libera.

BrindisiOggi

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*